Ecoballe nel sito dell’ex Bertolini di Mossa, blitz all’alba e capannone sotto sequestro

Nell’operazione dei carabinieri utilizzati anche i droni. Sono due le persone indagate: l’ipotesi di reato è discarica abusiva
Bumbaca Gorizia 13_12_2016 Mossa incontro sul radon nelle scuole © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 13_12_2016 Mossa incontro sul radon nelle scuole © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Mossa, sotto sequestro l'area ex Bertolini diventata discarica abusiva

MOSSA Il camion arancione con targa Capodistria fermo con la motrice e una parte del rimorchio fuori dal grande capannone. La macchina dei carabinieri messa di traverso a sbarrargli la strada. Investigatori che discutono tra loro e al telefono. E, ancora, verifiche e controlli su tutti i dettagli. Il fettucciato bianco e rosso a tenere lontani i curiosi. La tensione inevitabile della situazione.



Sono alcuni degli elementi del blitz scattato ieri nella zona artigianale di Mossa. Gli uomini dell’Arma, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Gorizia Andrea Maltomini, in mattinata sono entrati in azione e hanno messo sotto sequestro l’area dell’ex Bertolini dove sono state stoccate diverse centinaia di ecoballe. L’ipotesi di reato è discarica abusiva e deposito incontrollato di rifiuti. Nel registro degli indagati sono state iscritte due persone, ma dal palazzo di Giustizia non trapela nulla sulla loro identità.

L’ingiustificato andirivieni di mezzi pesanti nel sito abbandonato di via Isonzo aveva insospettito gli investigatori che hanno avviato delle indagini per capire cosa stesse succedendo lì. Il capannone della ex Bertolini è stato quindi messo sotto controllo e, come hanno notato i residenti, è stato monitorato anche con l’ausilio aereo dei droni. E pure ieri mattina i velivoli senza pilota hanno sorvolato la zona di Mossa registrando ogni movimento sospetto.

L’ultimo camion ha scaricato 40 tonnellate di materiale, ma, secondo le stime, all’interno del capannone ci sarebbero almeno 500 ecoballe di rifiuti plastici. Gli uomini del Nucleo investigativo e della Compagnia carabinieri di Gorizia insieme a quelli del Noe di Udine hanno messo sotto sequestro il sito e ora verranno valutate le posizione di tutti i soggetti coinvolti.

Sul posto sono stati chiamati anche i vigili del fuoco di Gorizia con la squadra Nbcr. L’intervento del Nucleo batteriologico, chimico e radiologico è servito solo ad escludere la presenza di materiali pericolosi all’interno dell’area.

Dal 2017 il sito dell’ex Bertolini è stato acquistato dalla Promogestimm di Nardo Srl con sede a Villaricca in provincia di Napoli, ma gli investigatori non escludono che la proprietà potesse essere all’oscuro di quanto stava accadendo a Mossa. Tutto sarà in ogni caso oggetto di indagine e chiarito nelle prossime ore.

Il vocabolo “ecoballa” ha il prefisso “eco” perché si riferisce alla raccolta differenziata dei rifiuti, ovvero al recupero e al riciclo del rifiuto. Questo termine identifica i cilindri di grosse dimensioni in cui si compattano i rifiuti solidi urbani una volta trattati perché diventino Cdr (Combustibile derivato dai rifiuti), ovvero una volta eliminate le parti non combustibili e le materie organiche. I rifiuti idonei, in particolare quelli a base di materie plastiche, vengono ridotti in pezzi, quindi aggregati in grandi blocchi compattati in strati di pellicola plastica, le ecoballe appunto. —




 

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