Eclissi vietata a scuola, i genitori protestano sui social

Nel mirino la dirigente del comprensivo di Cormons, che ha proibito ai ragazzi di sospendere le lezioni per osservare il fenomeno del “sole nero”, si difende: “Ordini ministeriali”. Ma a Capriva i docenti hanno disobbedito
20/03/2015 Roma, attesa dell'eclissi di sole nella Macroaria di Scienze M.F.N dell'universita' di Tor Vergata
20/03/2015 Roma, attesa dell'eclissi di sole nella Macroaria di Scienze M.F.N dell'universita' di Tor Vergata

Niente visione dell'eclissi di sole per i bambini delle scuole elementari e medie di Cormons e monta la protesta tra genitori e parenti. A fare da megafono del malcontento sono state le pagine dei social network, in particolare il portale facebook "Sei di Cormons se...", dove diverse mamme e papà hanno espresso il proprio commento sulla decisione della dirigenza scolastica, di concerto con i docenti, di non permettere la visione del fenomeno dalle finestre, né tantomeno di poter uscire in giardino per ammirare l’evento. «Non lasciare vedere l'eclissi ai bambini è assurdo», è stato lo sfogo di una utente del social: parole cui ha fatto seguito tutta una serie di commenti nella maggior parte contrari alla decisione dei vertici scolastici. C'è chi si lamenta della scelta di mantenere “tapparelle chiuse” e di costirngeri gli soclari a fare ricreazione nelle aule e c'è chi propone come l'esperienza potesse essere fatta a fornte di «uno specifico permesso firmato dai genitori almeno un mese prima e con un visore adeguato se espressamente indicato nel piano di studi dall'insegnante di scienze». Ciò pur comprendendo la scelta della dirigenza scolastica perché «molti genitori non aspettano altro per far denunce o colpevolizzare gli insegnanti e mettere tutti alla gogna».

Una mamma inoltre ricorda come «quando io ero alle elementari ho avuto l'occasione di vedere l'eclissi, insieme a tutta la classe, ognuno di noi con un vetro scuro: bastava organizzarsi, unop spettaoclo unico, é un peccato che sia stato negato ai nostri figli». C'è poi chi sottolinea come sarebbe bastato «far proiettare il sole su una parete o su un pezzo di carta attraverso una lente d'ingrandimento» e c'è chi ha tentato di fornire ai bambini i mezzi per osservare il fenomeno in tutta sicurezza. Ho dato alle mie nipotine i vetri protettivi usati nelle maschere per saldatori, ma non hanno potuto usarli» si lamenta una nonna. «La classe di mia figlia, alle medie, e rimasta chiusa in classe con le tapparelle abbassate» protesta una mamma, mentre un'altra aggiunge: «Un'occasione importante, un'opportunità per affrontare l'argomento e sperimentare... con giuseste protezioni e adeguate informazioni non ci sarebbero stati problemi... ».

C'è infine anche chi evidenzia come nelle scuole dei paesi limitrofi i bimbi abbiano potuto osservare l'eclissi: «A Mariano i bimbi hanno avuto la fortuna di vederla sia alle elementari sia alle medie» sottolinea una utente. Una mamma però osserva: «Un vero peccato! Peró aggiungo che è stato lo stesso ministero a dare precise indicazioni consigliando di non portare all'esterno i bambini durante l'eclissi. Dieci anni fa diversi bambini riportarono danni alla retina permanenti perché non avevano protetto adeguatamente gli occhi». Commenti simili hanno riguardato anche altre scuole: l'eclissi è stato visto a Gradisca come a Mossa e Romans, ad esempio. La dirigenza scolastica cormonese però sottolinea l'importanza di non aver fatto correre alcun rischio ai bambini: «Dagli specialisti di settore ci è stata caldamente sconsigliata la visione in assenza di dispositivi specifici a protezione del rischio - spiega la dirigente scolastica, Flaviana Zanolla - tenuto anche conto del parere dei docenti e grazie alla presenza delle lavagne interattive e al collegamento con l'Osservatorio astronomico di Trieste il fenomeno è stato presentato e discusso adeguatamente nelle classi». Non tutti i docenti alle dipendenze del comprensivo di Cormons (che comprende anche le elementari di Capriva e la materna di Moraro) erano però concordi con le direttive emanate. Sempre nel gruppo facebook in questione, infatti, un papà rivela: «A Capriva le maestre erano contente di poter far vedere l'eclissi».

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