Ecco Trieste Next. E la città ritorna al futuro. Ecologia e salute i focus, Patuanelli fra i big

Il tradizionale festival della ricerca inaugura dal 25 al 27 settembre i grandi eventi in piazza Unità nell’era post Covid 
La presentazione di martedì 15 settembre
La presentazione di martedì 15 settembre

TRIESTE I grandi eventi rifanno capolino nella cornice di piazza Unità. Dal 25 al 27 settembre torna Trieste Next. “Science for the Planet: 100 idee per la vita che verrà” è il titolo scelto per la prima edizione post-Covid del tradizionale festival della ricerca scientifica.

Prima che la pandemia sconvolgesse il mondo, sul piatto globale c’era infatti l’allarme climatico. Adesso che l’emergenza sanitaria ha impresso l’accelerazione definitiva all’avvento del digitale e il futuro è arrivato, la kermesse vuole affrontare le più imminenti sfide in tema non soltanto di salute ma anche di ambiente, energia, alimentazione e sviluppo economico. E non solo.

Salute, energia, inquinamento: Trieste Next al via il 25 settembre
Trieste Next

Non mancheranno le digressioni su cyber security, urbanistica e viaggi nello spazio, ad esempio: l’elenco potrebbe continuare e il collante è costituito evidentemente dalla prospettiva tagliata sul futuro prossimo. Se questi sono un po’ i perni attorno cui ruoteranno gli oltre 60 incontri in agenda, a ospitarli saranno teatro Miela, caffè Tommaseo, palazzo della Regione, Magazzino delle idee e museo Revoltella, oltre che l’apposita “area talk” allestita appunto nella principale piazza cittadina. Il centralissimo palco sarà circondato inoltre da una ventina di stand della rete “Trieste città della conoscenza”. Qui si andrà dall’intelligenza artificiale all’astronomia, dalla medicina del futuro alla bioeconomia circolare. Ce ne sarà pure uno dedicato all’archeologia: un inedito in questo contesto.

Tornando ai dibattiti, per farsi un’ulteriore idea del menù, la giornata inaugurale richiamerà da Roma il ministro dello Sviluppo economico. Stefano Patuanelli aprirà un evento con l’ad di Snam Marco Alverà: l’appuntamento è alle 15 al Miela. Durante la tre giorni gli altri “big” attesi sono ad esempio Jan Olof Lundqvist (Stockholm international water institute), Claudia Ringler (International food policy research institute) e l’epidemiologo Paolo Vineis (Imperial college London). E ancora Pier Paolo Di Fiore, ricercatore dell’Airc, Peter Wadhams, glaciologo dell’università di Cambridge, Renato Mazzoncini, a capo della multiutility A2A, e Diana Bracco, dell’omonima azienda farmaceutica.

Tutti gli eventi saranno ad accesso libero previa registrazione online. E, per chi non potrà esserci di persona, saranno trasmessi anche via web. Quanto appunto alla scelta di organizzare il tutto in presenza (solo tre eventi si svolgeranno esclusivamente in digitale), essa è dettata dalla volontà di lanciare il «segnale che il ritorno alla normalità è possibile, nel rispetto delle regole».

Tale è la linea del Municipio, illustrata dall’assessore comunale alla Ricerca Angela Brandi, ieri in conferenza stampa. All’incontro c’erano pure il rettore Roberto Di Lenarda, l’assessore regionale Pierpaolo Roberti, le direttrici di Immaginario scientifico e Ogs Serena Mizzan e Paola Del Negro e il direttore di Trieste Next Antonio Maconi. L’evento è promosso anche da ItalyPost, con la collaborazione di Commissione europea e Confindustria Alto Adriatico. Tra le numerose partnership figurano infine quelle di Intesa Sanpaolo, Authority portuale, Airc e, per quanto riguarda la parte mediatica, Il Piccolo.—


 

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