Ecco Nespresso "Trieste": «Omaggio alla capitale del caffè»
Nespresso è sbarcata in Porto vecchio. Ha portato con sè 50 giornalisti provenienti da venti paesi oltre a fotografi e veri e propri guru del gusto. E dalle sale della Centrale idrodinamica ha lanciato a livello internazionale le sue nuove capsule prodotte in serie limitata: quella chiamata “Trieste” caratterizzata dal colore verde, e quella dedicata a “Napoli” dal colore rosso. «Questo evento è un omaggio a Trieste e alla sua cultura e tradizione per il caffè», hanno spiegato i rappresentanti del colosso svizzero del caffè. E a chi ha sospettato che la scelta di intitolare una capsula a Trieste e di venire e presentare qui il nuovo prodotto sia stato uno stratagemma per mettere piede in casa Illy, replicano: «E’ un’interpretazione errata – spiega l’ufficio stampa dell’evento – il nostro non vuole essere un dispetto. Abbiamo tenuto conto della storia del caffè: cultura ed eccellenza non hanno proprietà. Qui il caffè arriva, viene prodotto, i caffè storici lo cullano e i triestini amano sorseggiarlo», hanno spiegato.
In attesa della presentazione delle pregiate capsule, a coreografia, i giornalisti accreditati si sono intrattenuti ammirando una rara collezione di macchine per la preparazione del caffè. La più antica del 1750, la più recente del 2012. Una raccolta di proprietà di Lucio Del Piccolo che vanta 200 pezzi, tutti funzionanti. Un vero peccato che l’ esposizione non sia stata aperta alla città e visitabile per alcuni giorni. Se ne è andata con Nespresso, è stata allestita solo per l’occasione. Poi, attesissima, la degustazione delle nuove capsule. «Trieste è la città italiana che più utilizza unire un po’ di latte all’espresso – ha spiegato Karsten Ranitzsch della Nespresso – e studiando queste abitudini che abbiamo messo a punto questa capsula che ha un gusto morbido, rotondo, leggermente fruttato». Al centro della presentazione anche i singolari modi di servire il caffè nella nostra città: capo, capo in B…
Per la capsula “Trieste” è stata utilizzato caffè arabica proveniente dal «Brasile per il caratteristico retrogusto di mandorla – hanno illustrato utilizzando una carrellata di slide aperta da una fotografia del Magazzino 26 negato da Portocittà a Nespresso – i chicchi arrivati dal Perù offrono la rotondità dell’aroma, quello dalla Colombia l’acidità fruttata, mentre il caffè dell’Etiopia regala all’espresso un gusto speziato, di noce moscata». Per “Napoli” è stato invece scelto un tipo di caffè dal gusto più aromatico, intenso. I giornalisti provenienti da Asia, America e dal resto dell’Europa lasceranno stamane la nostra città alla volta di Napoli. La maggior parte di loro non era mai venuta a Trieste. Ne sono rimasti colpiti. «Malgrado la pioggia oggi non volevano lasciare piazza dell’Unità, una meraviglia», ha ammesso chi li accompagnava. Non è stato consentito loro di fare due passi in Porto vecchio, non hanno potuto vedere quei magazzini, quegli hangar che hanno fatto la storia del commercio del caffè. L’unico sguardo su quella fetta di città hanno potuto rivolgerlo accompagnati dalle auto a noleggio che li hanno accompagnati alla centrale idrodinamica. «Non mi capacito di questo abbandono – dichiara un giornalista belga – avete un tesoro e lo lasciate immiserire».
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