Ecco le Ferrari del mare Fincantieri è l’outsider

Da oggi a domenica si affrontano nel bacino San Giusto i velocissimi Extreme 40. Manca Oman Air, mentre la barca triestina avrà a bordo Bressani e Paoletti
Fincantieri in allenamento davanti ieri pomeriggio
Fincantieri in allenamento davanti ieri pomeriggio

TRIESTE. Anche senza disporre di centinaia di cavalli nel motore, si sono guadagnate il soprannome di “Ferrari dei mari”. Sono gli Extreme 40, dove 40 sta per la lunghezza misurata in piedi di un multiscafo costruito in fibra di carbonio. Per il secondo anno consecutivo sbarcano in Barcolana i bolidi in grado di toccare punte di velocità prossime ai 40 nodi, pari a poco meno di 80 chilometri orari. La loro straordinaria silhouette solcherà il Golfo anche nella giornata di domenica, quando questi catamarani potranno navigare tra piazza Unità e Barcola, anticipando la conclusione della Coppa d’Autunno numero 47.

A partire da stamane, intanto, prende il via la kermesse velica a loro dedicata: la seconda edizione della Land Rover Extreme 40@Barcolana, che vedrà tre equipaggi contendersi la vittoria finale. Oman Air, il team vincitore della scorsa edizione, non prenderà parte alla regata. L’intero equipaggio, infatti, si sta concentrando nella ricerca del proprio compagno, disperso dall’alba di mercoledì all’altezza di Lussino. La partita, quindi, si giocherà fra il team di Land Rover, con a bordo Gabriele Olivo, il team di Lino Sonego, capitanato dal chioggiotto Enrico Zennaro e Pierre Pennec, specialista francese di multiscafi con un palmares che spazia dalle Olimpiadi di Sidney all’America’s Cup World Series. È pronto a vestire i panni dell’outsider l’equipaggio di Fincantieri, del quale fanno parte i triestini Lorenzo Bressani e Michele Paoletti, entrambi impegnati nella rincorsa ai Giochi di Rio 2016, il giovane figlio d’arte Simone Ferrarese, oltre a Emanuele Marino del team di Luna Rossa.

L’intero programma odierno si svolgerà tra il Molo Audace e il Molo Bersaglieri. Questi scafi agili e velocissimi, capaci di regatare all’interno di un tratto di mare ridotto, attireranno sicuramente l’attenzione delle persone a terra, trasformando il Bacino di San Giusto in uno stadio naturale. Una carta, quella giocata dalla Barcolana, che ha colpito gli stessi organizzatori dell’Extreme Sailing Series, il circuito che ospita le evoluzioni, i salti, le virate, le strambate su uno scafo solo e gli incredibili approcci alle boe di questi catamarani. Queste imbarcazioni, che promettono di rivoluzionare il mondo della vela, sono state progettate dall’olimpionico francese Yves Loday, vincitore a Barcellona, nel 1992, della medaglia d’oro nella classe Tornado. «Siamo orgogliosi - racconta il presidente della Svbg Mitja Gialuz - di aver riportato a Trieste queste barche spettacolari e performanti. La loro presenza non era assolutamente scontata, visto quanto queste imbarcazioni riescono a essere ambite nelle principali piazze della vela internazionale». L’orgoglio di Gialuz, però, è dovuto anche alla sfida che è stata lanciata da Fincantieri, che a bordo ospiterà alcuni velisti triestini «nati e cresciuti nella Società velica di Barcola e Grignano».

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