Ecco chi era Paolo, l'artigiano monfalconese morto sul lavoro a Trieste
TRIESTE Non ce l’ha fatta Paolo Gaetani, l’artigiano di 43 anni caduto martedì da una scala da un’altezza di circa tre metri mentre lavorava nel garage di uno stabile di via Tivarnella. È morto all’ospedale di Cattinara, dove era stato ricoverato in gravissime condizioni. Gaetani, fabbro e titolare della ditta Nuova Ofm, specializzata in serrande e cancelli, aveva sbattuto violentemente la testa nella zona occipitale, quella posteriore. Sul posto era subito intervenuta un’ambulanza che l’aveva trasportato al Pronto soccorso di Cattinara in codice rosso. Nelle ore successive la lotta per la vita, che ha purtroppo perso. Le cause dell’infortunio sono in corso di accertamento da parte dell’Azienda sanitaria. Non sembrano infatti ancora chiari i motivi dell’accaduto. Fonti ospedaliere non escludono che l’uomo, mentre si trovava sulla scala, abbia accusato un malore, che avrebbe quindi determinato la caduta.
Penultimo di 14 fratelli, il 43enne era nato a Monfalcone, dove aveva studiato e aveva ancora tanti amici, ma era residente da circa vent’anni a Trieste. Qui, infatti, si era trasferito dopo aver conosciuto Elena, che sarebbe diventata sua moglie. Lascia anche una figlia di 13 anni.
Gaetani aveva operato fin da giovanissimo come artigiano edile. In passato era stato dipendente di una ditta del settore finché nel 2019 aveva aperto la propria azienda, la Nuova Ofm appunto.
La sua grande passione - racconta chi l’ha conosciuto - era la pesca sportiva, a tal punto che partecipava anche a delle gare. Era stato socio prima della Società nautica Rio Ospo, e poi dei Diportisti Muggia. «Ci siamo conosciuti qualche anno fa durante delle gare di pesca, eravamo nella stessa squadra», racconta l’amico Silvio Ruzzier: «Era un bravissimo pescatore, sempre con il sorriso. La maggior parte dei suoi amici li aveva conosciuti proprio grazie a questo hobby».
A pesca ci andava anche con l’amico ed ex collega Stefano Marsanich: «Era una passione forte, la sua. Si era comperato anche una barca. Lo ricorderemo sempre con il sorriso e per la sua disponibilità». Il tempo libero lo trascorreva anche giocando a calcio, attività che da ragazzo aveva praticato a livello agonistico militando nell’Aris San Polo di Monfalcone: ultimamente si dilettava solo a livello amatoriale, con gli amici. A ricordarlo è anche la sorella più piccola, Samantha, l’ultima dei 14 fratelli, molto legata a lui: «Era una persona solare, sempre sorridente. Era ben voluto e aiutava tutti. Ci si affezionava a lui, per la sua attitudine positiva verso gli altri».—
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