Eat’s pensa allo sbarco in una location di pregio

Dopo Eataly arriverà anche Eat’s? Nell’incredibile proliferare di strutture a carattere enogastronomico che sta interessando Trieste, è tutt’altro che un’ipotesi peregrina. Il progetto è emerso l’altr...

Dopo Eataly arriverà anche Eat’s? Nell’incredibile proliferare di strutture a carattere enogastronomico che sta interessando Trieste, è tutt’altro che un’ipotesi peregrina. Il progetto è emerso l’altro giorno a Conegliano, ai margini della presentazione della guida Best Gourmet, avvenuta proprio nel negozio madre, «aperto nello stesso anno del primo Eataly» ha voluto tagliar corto Piero Coin dell’omonimo gruppo, neoproprietario della realtà del food, ad evitare fastidiosi paragoni.

Di sicuro c’è che Eat’s, salvato recentemente assieme ai suoi 85 dipendenti proprio dai Coin, vuole un futuro più movimentato. E si muove in un ottica di apertura di nuove filiali, dopo che nell'ottobre del 2016, il gruppo aveva acquisito marchio e food hall del luxury department store Excelsior Milano, in Galleria del Corso.

Perché Trieste, dunque? È lo stesso Piero Coin a spiegarlo. «Non è un mistero che la piazza ci interessi. Del resto, siamo presenti da sempre in città con i nostri marchi principali (Coin e Oviesse ndr)e recentemente abbiamo anche rilevato il centro commerciale Il Giulia... Nel caso, comunque, il progetto non interesserà quella struttura. Per la quale abbiamo molte idee di sviluppo, ma non una nel food, visto che quel segmento è coperto ampiamente dalla Pam».

Quali condizioni, dunque, sarebbero necessarie per vedere una simile location anche a queste latitudini? «Al momento, dobbiamo dirlo - spiega Coin - abbiamo appena commissionato un’indagine di mercato, ma se dovessero verificarsi le condizioni e, soprattutto, se dovessimo individuare una struttura disponibile che rientri nel nostro stile, e cioè prestigiosa e centrale, la possibilità esiste».

Ma cos’è Eat’s e, soprattutto, qual è la sua differenza fondamentale rispetto alla catena di Farinetti? Il locale di partenza, nel pieno centro di Conegliano, è stato rilevato un anno fa da un pool di imprenditori veneti, tra cui le famiglie Coin e Vettorello (quella di Tino, lo chef delle Tre Panoce e del Festival del cinema di Venezia), scesi in campo nell'ambito di una articolata procedura di concordato preventivo, per traghettare il passaggio di proprietà del noto food store, specializzato nella distribuzione di prodotti alimentari di nicchia.

Per dire: solo l’altro giorno veniva ricordato che l’offerta attuale permette di scegliere tra 350 tipi di formaggi!

Un supermarket, allora? Non solo, così come non lo è Eataly. Oltre al valore aggiunto di poter avvalersi, al piano superiore, di un bistrò con cucina di qualità, da Conegliano parte un deciso messaggio rivolto a consumatori più evoluti ed aperti a nuovi stimoli culturali sul cibo, inteso come primaria fonte di vita e appagamento dello spirito, più attenti alla ricerca del benessere a tavola grazie al consumo di prodotti salutistici ed ecosostenibili.

«Mettiamo la salute in primo piano - spiegano - ma con gusto, poiché da Eat's i veri gourmet potranno sperimentare interpretazioni originali della tradizione culinaria italiana, light ed informali».

(f.b.)

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