Eaton fuori obiettivo scarica gli interinali

Disattese le 50mila valvole giornaliere. Volkswagen s’è rivolta ad altri fornitori. Ma l’azienda vuole investire 2,5 milioni
Lo stabilimento della Eaton a Monfalcone (Bonaventura)
Lo stabilimento della Eaton a Monfalcone (Bonaventura)

MONFALCONE Eaton non ha centrato l’obiettivo. Non s’è dimostrata produttiva nei termini di consegna previsti. La fornitura di valvole non è stata puntuale. Il volume atteso, sull’ordine delle 50mila valvole al giorno, non è stato raggiunto. Volkswagen s’è rivolta ad altri fornitori. Per Eaton Automotive di Monfalcone, che fornisce valvole per motori di automobile, si profila uno scarico di lavoro. La riduzione produttiva è stata quantificata in circa mezzo milione di valvole.

È stata l’azienda, l’altro ieri, durante l’incontro in Confindustria con i sindacati, Thomas Casotto per la Fiom Cgil, Alessandro Contino per la Fim Cisl e i rappresentanti delle Rsu di stabilimento Luca Sterle, Alessandro Fontana e Pierpaolo Canciani, a fornire un quadro non certo facile. Nemmeno la revisione a ribasso del piano industriale, due anni fa, con il quale era stato ridotto il volume produttivo giornaliero portato dai 65mila ai 50mila “pezzi”, ha dato gli esiti attesi. L’azienda l’ha dichiarato apertamente: Eaton non è stata «affidabile» nella fornitura per Volkswagen e anche il nuovo obiettivo a ribasso non è stato raggiunto. E lo ha ammesso: le cause sono imputabili all’organizzazione interna dello stabilimento.

Se gli obiettivi fissati con il primo piano industriale sono risultati evidentemente un “passo più lungo della gamba”, peraltro già all’epoca denunciato dagli stessi sindacati, il nuovo risultato disatteso apre scenari preoccupanti. Lo temono i sindacati, anche quando l’azienda ha affermato che i dodici lavoratori interinali, in supporto ai circa 150 dipendenti diretti per fronteggiare la commessa Volkswagen, non saranno confermati per i sei mesi attesi, ma per un solo mese. C’è un altro aspetto. La direttrice dello stabilimento l’altro ieri in Confindustria ha comunicato di aver risolto il contratto di lavoro. A fine luglio lascerà l’incarico aziendale, dopo neanche un anno di direzione.

 

Il caso della Eaton sbarca in Parlamento

 

Sul tappeto anche gli investimenti, che pure l’azienda intende garantire. Quest’anno è previsto un “budget” di 2,5 milioni di euro. Andrà a regime tra agosto e ottobre, e l’azienda ritiene di poter centrare l’obiettivo nell’ultimo trimestre 2016. Ha altresì confermato ulteriori investimenti anche per il 2017, pur non ancora quantificabili. La volontà è quella di “mettere mano” all’organizzazione produttiva, oltre a ricercare altre commesse sul mercato, di fronte al previsto calo di fornitura da parte della grande azienda automobilistica tedesca. I sindacati, a questo punto, intendono monitorare “a vista” l’andamento aziendale. «In più occasioni - ha spiegato Casotto della Fiom Cgil - avevamo segnalato che il primo piano industriale rappresentava un “salto nel buio”. Il fatto è che alcune fasi di lavorazione richiedono specifici investimenti. Finora gli interventi finanziari sono stati lunghi e diluiti nel tempo. Avevamo già evidenziato i punti critici sui quali però non si è intervenuto. Mi riferisco, ad esempio - continua -, al sistema di trasporto interno dei materiali che, specie in alcuni reparti, si inceppa ripercuotendosi sulla filiera produttiva. Se perdiamo per nostra incapacità parte delle commesse Volkswagen, siamo di fronte a una grave situazione. L’azienda peraltro è caratterizzata da un tourn-over di direzione troppo frequente e questo certo non aiuta».

Alla luce dell’incontro in Confindustria, l’azienda si è resa disponibile ad un incontro con le Rsu di stabilimento per affrontare tutte le questioni in ballo. Casotto ha aggiunto: «In ordine alla riduzione della fornitura Volkswagen, i circa 500mila “pezzi” quantificati sono suscettibili, ci è stato comunicato, di revisione in virtù della ricerca di altre commesse nel mercato. L’azienda ha assicurato nuovi interventi finanziari che andremo a verificare anche in merito alle scelte di investimento». Il sindacalista quindi ha osservato: «Ciò che ci preoccupa è che i 12 lavoratori interinali per i quali a settembre scadrà il contratto, saranno confermati solo per un mese. Riteniamo che sia un campanello di allarme, vogliamo invece che questi lavoratori restino in organico. Avevamo fatto denunce chiare e precise. C’è stato molto pressapochismo nel gestire il piano industriale». I sindacati chiedono investimenti pertinenti. «È una fase delicata - hanno concluso -. Vogliamo mantenere alta l’attenzione. E il cambio di direttore di stabilimento non può che preoccupare».

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