Eataly su tre piani, si svela il progetto
Tre grandi aule didattiche. Con una cucina a disposizione per “spadellare” dopo aver imparato dagli “chef” chiamati per far lezione ai bambini ma anche specificamente ai pensionati. Poi a tutti gli altri. Che tra sali e scendi avranno qualche problema in più a tenersi in linea, o perfino a dieta, di fronte all’offerta gastronomica (già cotta e da portarsi a casa) che Eataly progetta di installare al Magazzino vini. Dalle pizze al pesce, dai vini al vasto campo delle gustosità salate, dal pane cotto a legna alle carni, ai dolci e ai caffè, e prima di ogni cosa all’ortofrutta che occuperà uno spazio centrale nei 3 piani che adesso i famosi Farinetti, corteggiati da tutto il mondo per il loro format sull’alta qualità del cibo italiano, hanno “conquistato” alla Fondazione CrTrieste.
I progetti aggiornati alla bisogna, firmati dall’architetto di Eataly Thomas Bartoli, che ha così completato i disegni fondamentali della struttura, firmati da Marco Casamonti per la Fondazione, sono arrivati a Trieste lo scorso 24 luglio. Nuovi di zecca per gli occhi triestini, li racconta Antonio De Paolo, l’immobiliarista della Gallery che è diventato uno dei protagonisti della nuova società di gestione del futuro Eataly sulle Rive di Trieste.
I metri quadrati a disposizione saranno 3000. Cominciando dal basso, il secondo piano interrato rimane com’è, a parcheggio, con 54 posti auto. La rampa è già pronta, sul lato sinistro guardando il Magazzino dalle Rive. La facciata opposta alla rampa sarà quella d’entrata (con affaccio sul Salone degli incanti), da dove si potrà salire per la bella scala elicoidale in metallo corten, già realizzata, una felice idea ornamentale dell’architetto Casamonti.
Al primo piano interrato, quello che la Fondazione inizialmente aveva previsto di tenere per proprio uso, i Farinetti hanno deciso invece di accasare tre sale didattiche, «che all’occorrenza possono diventare un unico grande salone - spiega De Paolo -, dove si terranno corsi ed eventi, un programma che in tutte le sedi Eataly è particolarmente ricco». In più questo piano ospiterà magazzini e locali di servizio per il personale. Novità del nuovo progetto: per salire ai piani superiori verrà costruita una (prima non prevista) scala mobile in mezzo al corpo dell’edificio. Si sbarcherà così, oltre che con scale a elica o con ascensore, dal “piano zero” al primo, imbattendosi in un grande settore di frutta e verdura, non per caso offerto all’attenzione come primo impatto. Nei pressi, una libreria sempre su temi gastronomici, e dietro gli scaffali l’angolo della gelateria e della pasticceria, un altro grande angolo per il “Gran bar”.
Capitoli che possono essere appaltati a marchi e marche specifici. Un’altra novità appena introdotta dai Farinetti, e che debutterà anche a Trieste, sarà l’angolo del “Vino libero”: «È stata scelta una dozzina di aziende produttrici che fanno il vino naturale al 100%, senza solfiti né solfati o altri concimi» spiega De Paolo. Nei dintorni, naturalmente, l’enoteca. Poco distante la panetteria, il banco dei panini e (attrazione certamente golosa) il forno a legna che produce pane con lievito madre. Poi i salumi e tutto il campo del “salato”. Prodotti che, anche a Trieste, entreranno in Eataly con la consulenza di Slow food, partner di questi templi gastronomici creati non solo, ma anche per educare al gusto e alla vera qualità. Prese le scale preferite, si arriverà al primo e ultimo piano, quello che all’esterno Casamonti ha previsto contornato di vetro. E sarà il piano dei ristoranti specializzati. Pizzeria. Pasta. Carni e pesci. Salumi e fritti. “Take-away” di ogni cosa. Con tre spazi a sedere, di cui uno, prelibato, con vista mare.
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