È uno scioglilingua gradese il mattatore del Festival 48

Ha vinto «’Nverigola narìdole» con parole in parte scomparse dalla parlata seguita da «’Na bola de savòn» e «Un fior e ’na lagrema». Pienone al Palacongressi
Di Antonio Boemo
Bonaventura Monfalcone-23.03.2014 Festival della canzone gradese-III classificati-Grado-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-23.03.2014 Festival della canzone gradese-III classificati-Grado-foto di Katia Bonaventura

GRADO. Ha vinto il cabaret gradese. Uno scioglilingua graisàn con parole in parte del tutto ormai scomparse dalla corrente parlata, ritmato da un’accattivante marcetta stile austriaco tradizionale. “‘Nverigola narìdole” , dove la prima parola sta per “attorciglia” e la seconda per una particolare piccola conchiglia, parole di Andrea Cicogna e della moglie Livia Bianchet, musica dello stesso Andrea Cicogna che l’ha pure interpretata assieme ad Arianna Salvador. La canzone vincitrice ha ottenuto 460 preferenze (il pubblico aveva l’obbligo di indicare tre brani, mentre il peso della giuria di qualità ha influito per il 33% sul totale del voto). Al secondo posto, a quota 416 voti, si è classificata “‘Na bola de savòn” di Andrea Marchesan, cantata da Debora Civita e Raimondo Corbatto; al terzo, a sole 6 lunghezze dalla seconda piazza, con 410 preferenze, “Un fior e ‘na lagrema” scritta da Elia Felluga e Baride Bertogna, musica di Elia e Gioele Felluga, interpretata dalla debuttante Silvia Smaniotto e dal bomber della Gradese calcio, Stefano Meneghel.

Il Festival, numero 48, l’altra sera è iniziato più tardi rispetto all’orario previsto, e si è concluso ben oltre l’una di notte. È stato comunque un successo. Per la presenza di pubblico, la qualità delle canzoni e l’organizzazione di “Quelli del Festival” che si sono avvalsi di un’ottantina di volontari, oltre a tante altre persone che si sono date da fare. Per la bravura di tutti gli “attori”, coristi, musicisti e cantanti, tra i quali è spiccata la voce e l’interpretazione di Monica Maran. Decisamente alto poi il numero delle persone che hanno seguito il Festival sul sito www.graisani.com, dove la manifestazione verrà riproposta. Il picco maggiore di ascolti, ha spiegato Augusto Gregori che ha curato il servizio per conto di “Quelli del Festival”, è stato di 6.283 persone in contemporanea. Unico neo il fatto che nel corso della serata ci sono stati sbalzi di tensione che hanno costretto a riavviare l’intero l’impianto di registrazione. La trasmissione in diretta streaming è stata seguita da tanti gradesi residenti all’estero, che hanno assegnato il Premio International “Graisani nel mondo” alla canzone “’Na bola de savòn” (premio della Git, consegnato dal presidente Marino De Grassi). Gli altri premi speciali sono andati a “Màmole in fior” di Ilario Fanò (parole) e Manuela Barzellato (musica) cantata da Gabriele Bottin (premio Giacomo Zuberti della Cooperativa Pescatori consegnato da Roberto Camuffo per le parole più attinenti al mondo dei pescatori), e a “Solo un àtimo” parole di Chiara Camuffo, musica di Gianni Camuffo cantata da Chiara e Martina Camuffo, che s’è visto assegnare il Premio della Critica dalla speciale giuria presieduta dal cantautore Massimo Bubola. Alle canzoni prime tre classificate i premi sono stati consegnati dal vicesindaco Gianni Di Mercurio, dal presidente della Provincia Enrico Gherghetta e dal consigliere regionale e presidente della Commissione turismo Alessio Gratton (presente in sala anche il consigliere regionale Diego Moretti). Pur se a vincere sono state le canzoni scritte e musicate da tante persone, c’è chi ha osservato, a ritirare i premi sono stati invitati i cantanti.

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