È un “Remitur” il nuovo cd dei Sardoni Barcolani Vivi
TRIESTE. I Sardoni Barcolani Vivi fanno “Remitur” e scrivono “Care Segnalazioni 2”. S'intitola “Remitur” il nuovo cd del gruppo musicale triestino nato nel 2008 e con all’attivo già tre album e un libro-canzoniere. Anche nella quarta fatica, i sei giovani musicisti (co-autori di tutti i testi) spaziano dalla storia alla geografia, dalla letteratura alla psicologia. Naturalmente, rivisitate “alla triestina”. «Lo abbiamo intitolato così - spiega Francesco Krecic - perché la parola francese entrata nel dialetto triestino indica la confusione, imperante a Trieste su ogni cosa e rappresenta la varietà di stili del cd. Anche se l'ordine così impartito dovrebbe garantire una rigida disciplina militare, finisce per creare confusione e rappresenta al meglio la città e le sue contraddizioni: sia che si parli di cose futili che di molto serie, si va sempre a degenerare nel caos». Un esempio? «Ne forniamo tantissimi in “Care Segnalazioni 2”, ispirato dalle lettere pubblicate su “Il Piccolo” che sono lo sfogatoio del triestino medio o il luogo dove si esprimono le proposte più originali e inapplicabili. È una canzone a più voci che mette in musica le lettere a nostro avviso più bizzarre e divertenti dell'anno. Da quella su Pontecurto in cui un lettore esprime tutta la sua contrarietà al progetto, ma finisce dicendo che comunque lo utilizzerà, a chi si lamenta della povertà dei buffet alle inaugurazioni. È una ripresa del brano dell'album precedente in chiave ska».
Il nuovo cd «musicalmente rappresenta un'evoluzione rispetto ai precedenti pur restando estremamente variegato per melodie, ritmiche e timbri». Vari anche i temi toccati, da “Mitteleuropa”, che gioca «sui luoghi comuni della Trieste asburgica e nostalgica e sui vecchi miti che si credono ancora vivi, mentre in realtà non lo sono più» a “Tutti al bagno”, che «ironizza sulla mania, tutta triestina, dell'abbronzatura e dell'assidua frequentazione di stabilimenti balneari e riviere», mentre “El timbro” scherza sulla moda dei tatuaggi. “Sardoni in the Usa” «si lega all'evento musicale triestino degli ultimi dieci anni: il concerto di Bruce Springsteen, tanto decantato dal nostro sindaco. Vi ipotizziamo una risposta del sindaco della cittadina dove trascorse l'infanzia il Boss, Freehold: è un appassionato del dialetto triestino e, visto che ha mandato Springsteen a Trieste, chiede al nostro primo cittadino di ricambiare, spedendo i Sardoni negli Usa. Un pezzo rock dalle sonorità molto springsteeniane». Ma se non ancora negli States, i Sardoni hanno esportato la Triestinità in Francia, invitati al Festival “Est-Ouest” dove hanno tenuto un laboratorio sulla canzone popolare triestina e dei concerti e partecipato a una conferenza su “La lingua friulana e il dialetto triestino”. «È stato divertente constatare come la comicità triestina faccia ridere anche all'estero, all'interno di un prestigioso festival letterario». E ora? «Visto il successo della prima, nell'ambito di “Trieste Accende il Natale”, con un tutto esaurito al Miela, a inizio 2014 terremo una nuova presentazione del cd per accontentare anche chi, e sono stati almeno cento, non ha potuto assistere a quella del 15 dicembre. Sulla nostra pagina facebook sono presenti alcuni assaggi del cd, disponibile in tutte le librerie e abbiamo in preparazione un video, in uscita sempre a gennaio. Poi ricominceremo a suonare dal vivo, come abbiamo fatto negli ultimi due anni. Quindi, ci rimetteremo all'opera su nuovi pezzi: spunti e nuove idee non mancano».
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