È ufficiale, “Gusti di frontiera” non si farà. Ma a Gorizia arriva una manifestazione sostitutiva
Francesco Fain
L’amministrazione comunale aveva lasciato la porta socchiusa, prevedendo così una scappatoia, una via d’uscita. Ma, oggi, è deciso: l’edizione 2020 di “Gusti di frontiera” non ci sarà.
Impossibile organizzarla in sicurezza seguendo le norme anti-contagio. Troppo grande, troppo frequentata e, per questo, ingestibile. «Come fai a controllare quasi un milione di persone in uno spazio comunque ristretto, obbligandole a mantenere il distanziamento? Con tutta la buona volontà - rimarca il sindaco Ziberna - non possiamo avventurarci in un’impresa simile. Ripartiremo nel 2021. Però, è altrettanto vero che non si può rimanere fermi e stiamo pensando ad un’altra manifestazione, nello stesso periodo, dalle dimensioni inferiori e, quindi, più gestibile, dove la cucina avrà molta importanza ma altrettanta, e ancor di più, ne avrà la storia. La nostra storia. A partire dal nome individuato, “Gusti di Contea–Profumi di cultura europea”, che si richiama al periodo di maggior autorevolezza e visibilità storica di Gorizia, in cui dominava un ampio territorio che andava dall’Istria al Tirolo, dal Veneto all’attuale Slovenia. E, allora, perché non trasformare questo difficilissimo momento in un’occasione di riscoperta e recupero di uno straordinario periodo che ci vide al centro della storia europea?», si chiede il primo cittadino. Quindi, oltre a gustare i piatti e i vini delle zone dell’Antica Contea, oltre a quelle italiane, Austria e Slovenia, che il Comune vorrebbe essere particolarmente curati, si potrà compiere un tuffo nella storia fra rievocazioni, incontri e altre iniziative di carattere culturale «che, come ha sempre fatto la nostra città, rappresenteranno anche la voglia di costruire quell’Europa dei popoli che, ad alti livelli, non riesce a decollare», conclude Ziberna.
Insieme al sindaco sta lavorando su questo progetto l’assessore ai Grandi eventi Arianna Bellan. «La manifestazione - dice - si dovrebbe sviluppare, per la maggior parte, sugli spazi già pedonali a partire da corso Verdi per arrivare a piazza Vittoria e via Rastello. Ma stiamo ancora studiando la mappa e, soprattutto, le misure anti-contagio, intorno alle quali, ovviamente, gravita tutta l’organizzazione. È evidente che molto dipenderà anche dall’evoluzione dell’epidemia e dovremo capire se le misure rimarranno quelle attuali o se si attenueranno. Ma potrebbe anche succedere che, nel caso in cui dovesse esserci una ripresa dei contagi, in ambito nazionale e internazionale, le stesse misure potrebbero irrigidirsi ulteriormente mettendo a repentaglio anche la manifestazione cui stiamo pensando. Intanto, noi ci lavoriamo, facendo tutti gli scongiuri del mondo perché siamo decisi ad andare avanti, naturalmente con tutte le precauzioni previste. Sarebbe folle non farlo. Mi auguro davvero che “Gusti di Contea” possa vedere la luce perché significherebbe che il virus se ne sta andando». —
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