È strage: 35 le tartarughe spiaggiate
Sta diventando veramente incredibile e si sta sviluppando in maniera quasi esponenziale la moria di tartarughe, tante anche di grandi dimensioni, che sono finite spiaggiate a Grado nell’arco di pochi giorni.
Fino a ieri il numero complessivo ha raggiunto le 35 unità, ma probabilmente ce ne sono ancora delle altre che non sono ancora state individuate o che il vento di scirocco sta trasportando verso terra in queste giornate.
Solo tra venerdì e ieri ne sono state ritrovate, infatti, altre cinque, qualcuna a Pineta le altre lungo l’arenile principale all’altezza della Sacca.
La situazione sta diventando davvero preoccupante ma al momento nessuno è riuscito ancora a stabilire quale sia stata la causa delle morti, anche se l’ipotesi che va per la maggiore è quella dell’intossicazione alimentare.
La prima indicazione sul numero delle tartarughe ritrovate (una trentina) è emerso nel corso di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi all’Ufficio circondariale marittimo di Grado, comandato dal tenente di vascello Ottavio Cilio.
Si è trattato di una riunione alla quale hanno partecipato tutti gli enti interessati al problema. Sui contenuti dell’incontro viene mantenuto il riserbo, nell’attesa della diffusione di un comunicato che uscirà nei prossimi giorni.
Si sa solamente che alla riunione hanno partecipato tutti gli organismi interessati, dai tecnici dell’Arpa, agli esperti della della riserva di Miramare, a quello dell’Ogs di Trieste, dall’Azienda sanitaria alla Protezione civile, al Comune, ai servizi veterinari, ai responsabili regionali del Ministero dell’ambiente e altri ancora, fra i quali gli esperti di vari istituti anche del Veneto.
Fino alla scorsa settimana venivano dati per certi 14 ritrovamenti. In realtà in seguito è emerso che un’ulteriore decina di questi rettili era finita spiaggiata sul Banco d’Orio e altri nella zona di Fossalon.
La riunione, dunque, è servita per fare il punto della situazione che, però, come abbiamo visto con i ritrovamenti di queste ultime giornate, dovrà essere aggiornato.
Una riunione comunque importante, soprattutto per capire se le prime indagini effettuate sugli animali morti abbiano dato qualche risultato.
Ma questo fondamentale aspetto non è stato ancora chiarito. Per capire cosa possa essere successo si dovranno attendere gli esiti delle analisi sui prelievi effettuati.
Una considerazione importante è che, a grandi linee, viene scartata l’ipotesi dell’inquinamento, poiché in quel caso si sarebbe quasi sicuramente verificata anche una morìa di pesci che invece pare proprio non ci sia stata.
Quasi certamente la morìa è avvenuta in un punto preciso ma non ancora dterrminato, forse nemmeno nelle acque territoriali italiane.
Il forte movimento ondoso causato dalle diverse giornate in cui lo scirocco ha soffiato in maniera intensa, ha poi fatto sì che le testuggini venissero trasportate sino sulle spiagge di Grado.
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