È partita la pesca miracolosa delle orate

Escono dalle lagune di Grado, Marano e Venezia per riprodursi. In due notti a riva 500 casse, giù i prezzi nel Monfalconese
Orate
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MONFALCONE. Le orate escono dalle lagune di Grado e Marano dirette al centro dell’Adriatico per la riproduzione e per svernare, ripopolano il Golfo di Trieste e fanno la felicità dei pescatori. Torna la pesca miracolosa e i banchi delle pescherie si riempiono di pesce in vendita anche a meno di 10 euro al chilo. E che si tratti di pesca miracolosa lo confermano i numeri: nelle scorse due nottate sono state riempite più di 500 cassette. Una boccata di ossigeno per i pescatori e le quattro pescherie monfalconesi gestite da Michele Doz della Cooperativa pescatori di Monfalcone, oltre a quelle in centro di Solidoro, Gregori e Destradi. «Orate barcolane - scherza Doz al telefono - capita sempre in questo peridodo, è successo anche l’altr’anno a ridosso della Barcolana. Non più soltanto “sardoni barcolani” ma ora anche “orate barcolane”».

Lo straordinario fenomeno è appena iniziato, i banchi di pesce sono riempiti per il weekend e dopo la pausa della domenica, da martedì si torna in mare a prendere altro pesce che dominerà le vendite della settimana.

«Sono le orate che ogni anno escono in questo periodo dalle lagune di Grado, Marano e di Venezia, dove si erano rifugiate per mangiare durante l’estate - racconta Doz - e devono farlo perché la temperatura scende e d’inverno la laguna gela. Un viaggio che le porta sino al centro dell’Adriatico dove c’è una zona molto profonda e dove svernano. E come l’altr’anno anche stavolta il periodo della migrazione del pesce coincide con la manifestazione della Barcolana. C’è un vero boom di orate in golfo e continuerà per almeno 15 giorni. Solo noi abbiamo fatto 100 casse». Ma negli ultimi giorni le casse di pescato hanno raggiunto quota 500.

La pescheria che c’è nel porticciolo di Monfalcone, gestita dalla cooperativa pescatori, ha già esposto le tradizionali lavagne nere scritte con il gessetto «Orate di Grado» ed è iniziato l’assalto dei clienti. «C’è gente ma non ancora molta - spiega Doz - il calo delle temperature e il periodo non favoriscono il mercato del pesce, c’è una flessione di lavoro in questo momento. Una sofferenza che va dal produttore al rivenditore e si trova senza sbocchi e deve vendere il pesce che rimane ai grossisti a prezzi più bassi. Un prodotto che va a finire in altri mercati della regione, verso Milano, se non in Spagna o Francia. Come consorzio pescatori talvolta siamo in difficoltà a rimanere sul mercato».

Ora però grazie a questa boccata di ossigeno con la pesca miracolosa gli affari dei pescatori e delle pescherie in tutto il monfalconese potrebbero tornare a sorridere per le prossime due settimane. Era accaduto anche lo scorso anno ma con quantità per ora ancora imbattute: duemila casse di orate scaricate nei mercati ittici di Trieste, Muggia e Grado per totale 12 tonnellate. E quasi contemporaneamente è arrivato dal settore della pesca anche un appello: «È il momento di mangiare pesce nostrano e di stagione a basso costo». L’orata è un pesce pregiato il cui costo al banco supera anche i 18-20 euro al chilo mentre adesso si trova sotto i 10 euro.

La prima pescata è avvenuta le scorse notti, la notizia si diffonderà subito tra i consumatori che come è accaduto la scosta stagione affolleranno le pescherie.

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