È ora di ripristinare i Vespasiani e di multare chi fa pipì nelle strade

Oggigiorno non si trovano in nessuna città. Sai quanto più pittoresco è vedere centinaia di rivoli, naturalmente nei posti più nascosti e bui. L’importante è non avere una struttura pubblica che...
Lasorte Trieste 24/02/18 - Piazza Ponteroso, Bagni Pubblici
Lasorte Trieste 24/02/18 - Piazza Ponteroso, Bagni Pubblici

Oggigiorno non si trovano in nessuna città. Sai quanto più pittoresco è vedere centinaia di rivoli, naturalmente nei posti più nascosti e bui. L’importante è non avere una struttura pubblica che bisogna pulire e mantenere efficiente. Caro buono, vecchio edificio sanitario. Non devi prendertela: succede anche ai grandi uomini, sei stata rottamata dopo quasi duemila anni di onorato servizio. Te ne stavi lì, in un angolo, silenziosa assieme ad altre tre o quattro tue colleghe, senza disturbare alcuno, fornendo un utile servizio. Chissà quali articoli hai, irrimediabilmente infranto, della severissima legge italiana? Mi è naturale il paragone con la disposizione legislativa della senatrice Merlin che ha portato alla eliminazione delle migliaia di case chiuse, riversando sulle pubbliche vie le “buone donne”, che si guadagnavano da vivere esercitando il più antico mestiere del mondo. La legge non ha portato all’eliminazione del fenomeno, ma alla sua proliferazione in centinaia di migliaia di luoghi dove poter esercitare il mestiere.

Ritorniamo a te caro e vecchio vespasiano. Sono trascorsi una cinquantina di anni da quando non presti più servizio e così ci troviamo con centinaia di finti vespasiani, sparsi nelle zone cittadine un poco buie, nelle siepi o nelle aiuole, naturalmente senza alcuno che si dedichi alla loro pulizia, salvo quella di coloro che hanno la sfortuna di avere nella loro prossimità negozi e/o abitazioni. Questi concittadini sono costretti a provvedere, gettandovi, ogni tanto, almeno un secchio d’acqua.

Qualche mese fa ho trascorso un paio di giorni in Istria dove ho trovato un vespasiano di antica memoria. Naturalmente, collegato all’acqua corrente e agli scarichi fognari. Visto che molti residenti di Monfalcone dimostrano di avere necessità impellenti tali da dover urinare in luogo pubblico, sporcando muri e giardini, si potrebbe fare un esperimento: sistemare i bagni pubblici provvisori (magari con gettone da 10 centesimi), quelli che vediamo per le vie quando ci sono feste o sagre, e verificare, nell’arco di un mese o due, se la situazione in città migliora, se i commercianti non sono più costretti a prendersi cura dei muri esterni dei loro negozi. Qualora l’esperimento avesse un buon risultato si potrebbe pensare a strutture stabili, collocate rispettando il decoro delle vie. Dimenticavo. Si potrebbero installare delle telecamere, nei punti adiacenti alla piazza della Repubblica, e punire i malfattori!

Gianfranco Beltrame

Monfalcone



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