È operativa l’alleanza tra il San Polo e il Burlo
L’alleanza tra il Punto nascita di Monfalcone e l’ospedale infantile Burlo Garofolo è operativa. Il rapporto con l’Irccs non è cosa di oggi, vista la prassi consolidata negli anni di inviare le donne con gravidanze ad alto rischio a Trieste, ma la convenzione stretta dall’Azienda sanitaria Isontina permette alla collaborazione di compiere un vero e proprio salto di qualità. Come ha confermato il convegno organizzato ieri dall’Ass nell’auditorium dell’ospedale di San Polo per illustrare cosa metta a disposizione di donne in gestazione, mamme e bambini il Punto nascita assieme alla Pediatria, alla ginecologia e all’anestesia.
Nel 2014 le ecografie di situazioni che lo richiedano potranno essere trasmesse in diretta ai colleghi del Burlo Garofolo per un consulto in tempo reale. In questo modo si eviterà il trasferimento della gestante e nello stesso tempo di potrà recuperare, se necessario, tempo prezioso per diagnosi e cura. Nel caso in cui il bambino nasca prima della 34.a settimana, evenienza che l'ospedale di Monfalcone evita, a meno che non si tratti di un’emergenza, un’équipe neonatologica del Burlo si trasferisce a Monfalcone per fornire le proprie competenze sul posto. In cambio, come da intese, il Punto nascita di Monfalcone si presta ad accogliere i parti fisiologici, che cioé non avrebbero bisogno della presenza di un reparto di neonatologia ad alta specializzazione”.
Come ribadito ieri, il Punto nascita lo fa, rimanendo ancorato, grazie a un’eccezionale équipe di ostetriche, alla sua lunga e consolidata tradizione di attenzione alle donne che scelgono il parto naturale e il parto in acqua (il 5% del totale dei parti spontanei nel 2012).
Da aprile l’offerta si è poi ampliata, perché il parto indolore, cioé in analgesia epidurale, è garantito sulle 24 ore. Già nel 2012, comunque, il 15% dei tavagli si è svolto in modo “indolore”. A completare il quadro, che si avvale anche di una buona capacità alberghiera (tutte le stanze sono a due letti, da quest’anno inoltre "tecnologici"), ci sono poi i corsi preparto, il Punto di ascolto mamma al Consultorio dopo la nascita e i corsi di massaggio del neonato, il controllo del diabete in e dopo la gravidanza, la presenza di una pediatria che opera in stretta collaborazione con il Burlo ed ha attivato un ambulatorio infermieristico. «Su questo fronte l’unica cosa che ci manca è la Guardia pediatrica sulle 24 ore», ribadisce il sindaco Silvia Altran. Come ha fatto anche il direttore del Distretto sanitario Fulvio Calucci. Tra le specificità di Monfalcone rimane comunque l'elevata percentuale di partorienti straniere: il 30%, stando agli ultimi dati del reparto. «Cerchiamo - ha detto la responsabile infermiestica del reparto Maria Chiara Calligaris - di accettare la diversità, facendo in modo sia un’opportunità». In base ai dati dell’attivita svolta finora nell’anno, il reparto del San Polo dovrebbe chiudere in proiezione il 2013 con un numero di parti inferiore ai 500, dopo che il 2012 si era chiuso a quota 504. La perdita potrebbe aggirarsi fino a una cinquantina di pazienti, come a Gorizia, che sempre stando ai dati dell'Ass potrebbe fermarsi attorno ai 250 parti a fine anno.
Laura Blasich
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