E nella versione “4 stagioni” abeti come palme
L’idea del Super Natale è molto bella. Certo, speriamo che la Pasqua non se la prenda. Che poi è un attimo che ti accusano di discriminare alcune festività in favore di altre. Non si potevano acquistare degli alberi che si trasformavano in grandi uova pasquali? Secondo me in Giappone li fanno, bastava solo andare a vedere anche là. Il massimo sarebbe se tutto diventasse un’ovovia su cui far salirei turisti per andare in Porto vecchio al Centro congressi. La logistica non sarebbe un problema, la potremmo fare noi del Pupkin Kabarett. Da noi le teste pensanti ci sono, inutile andare a chiedere in giro quanto qua, con due o tre spritz, sappiamo fare bene.
Devo dire purtroppo che i 72 alberi annunciati mi sembrano un po’ pochini. Certo, di questi tempi non si può spendere troppo. Ma il prossimo anno si potrebbe chiedere ai cittadini di non gettare l’albero vecchio (che è anche una roba triste da vedere l’albero vicino al cassonetto) e di conservarlo per l’anno dopo. Puoi fare anche un concorso per chi riesce a tenerlo meglio: in vaso, laccato, liofilizzato, caramellato, bonsai… Poi metti tutto in piazza dell’Unità e dai dei premi.
Mi chiedevo anche perché non anticipare di più e unire il Natale con la Barcolana. Belle le migliaia di vele nel golfo, ma è un po’ sempre il solito. Vuoi mettere un albero di Natale al posto di ogni albero maestro? E il primo arrivato, poi, scarta tutti i regali. Ma l’idea migliore in fondo è già contenuta nella proposta di quest’anno.
Adesso però “l’importante è esagerare”, come avrebbe detto Jannacci. Se l’impianto per la diffusione delle musiche rimane fisso, perché non farlo anche con alberi, luminarie e tutto il resto? Arriverebbero migliaia di turisti attirati da una cosa unica al mondo: il Natale Perenne. Sì, tutto l’anno, anche d’estate. Seppur ingialliti e spelacchiati, gli alberi fanno comunque un po’ d’ombra. Li usi come fossero delle palme e poi puoi farci dei chioschi hawaiani per chi arriva sulle navi da crociera. Per le musiche ti basta solo cambiare cd e la stella cometa la fai diventare una stella marina. Insomma, non perdiamo anche questa occasione.
Ma la cosa più importante, secondo me, è che anche in tempi di Covid l’albero diffuso torna utilissimo. Da Natale a Capodanno - periodo del brindisi continuo - più alberi riesci a piazzare sui marciapiedi, più distanzi naturalmente la gente. E poi la voglia di prosecchini e auguri ti passa subito se devi farti strada tra i rami col machete. Se l’albero è sonorizzato con musica, meglio ancora. Puoi metterci la voce del sindaco mixata con i walzer che intima di tenere la distanza e altro: “Più larghi, muli!”, “Su quella mascherina, dei!”, “Pian coi auguri!”, “No ste bever el gel!”. —
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