È nato l’orto che si gestisce da sè

FARRA. Coltivare in modo del tutto naturale, senza prodotti chimici di alcun tipo, puntando sulla connessione tra le varie piante e sull'utilizzo di piccole incanalature nelle quali scorre l'acqua....

FARRA. Coltivare in modo del tutto naturale, senza prodotti chimici di alcun tipo, puntando sulla connessione tra le varie piante e sull'utilizzo di piccole incanalature nelle quali scorre l'acqua. Si chiama "orto sinergico" ed è ciò che il farrese Marco Nolfo ha creato assieme alla fidanzata Marielle Van Der Elst (olandese ma trapiantata da qualche anno in Italia) prendendo spunto da una pratica della tradizione giapponese. È stata Marielle, che attualmente sta terminando un percorso di studi dedicato alla tecnica agraria, a scoprire questo ramo orientale della coltivazione così rispettoso dei processi naturali. Marco l'ha poi aiutata a mettere in pratica quest'idea. ll campo nel quale Marco e Marielle hanno sperimentato questo innovativo ed ecologico modo di coltivare la terra si trova a Piedimonte. «Un orto sinergico si gestisce da sè - spiegano -, l'unico compito che ha l'uomo è preparare il terreno e formare una rete di irrigazione: inizialmente il lavoro è impegnativo perchè consiste nella delimitazione dell'area nella quale sorgerà l'orto, solitamente 1,20 metri di larghezza, 50 cm di altezza e lunghezza a piacere, e nel posizionamento di un mucchietto di erbe e germogli a creare una collinetta appunto sinergica, nella quale le varie piante interagiscono fra loro compensando le differenti necessità di ognuna. Abbiamo posizionato quindi una piccola cisterna collegata con l'orto che rilascia lentamente dell'acqua con cui l'area viene alimentata». Si ricopre infine tutto con della paglia, per evitare che con il clima secco l'acqua stessa evapori e che con forti piogge l'orto venga dilavato. Poi si tratta solo di aspettare il raccolto, monitorando la situazione: bisogna infatti fare attenzione ad alcuni insetti che possono rovinare le foglie e compromettere il risultato, ma i trattamenti sono sempre naturali. «A esempio - dicono - utilizziamo del caffè per tenere lontano le formiche: il forte aroma infatti infastidisce questi animali». Marco e Marielle stanno così facendo crescere decine di qualità: tra queste, insalata, finocchi, girasoli, fiori commestibili, zucchine. «Controlliamo quotidianamente la situazione, ma di fatto non interveniamo: acqua a parte, sono le piante stesse a darsi manforte l'un l'altra».

Matteo Femia

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