È morto Renato Cotti la vita spesa per gli altri

Una vita spesa a favore del volontariato e degli altri. È morto nelle scorse ore, a Ronchi dei Legionari, Renato Cotti, un uomo che aveva fatto della solidarietà e dell’attenzione verso i più deboli una vera missione. Già in occasione del terremoto del 1981 aveva partecipato ai campi di lavoro del Corpo forestale regionale per costruire ricoveri provvisori per persone e animali nei paesi della Basilicata. È stato promotore e organizzatore, dal 1990, di trasporti e aiuti umanitari verso la Romania in favore di bambini orfani o in stato di abbandono, per conto della Caritas Diocesana di Gorizia e della Caritas Antoniana di Padova. Grazie a lui prima l’ospedale rurale e l’annesso orfanotrofio di Raducaneni, poi il grande orfanotrofio di Halaucesti sono stati risistemati nelle strutture, dall’impianto di riscaldamento agli impianti idrico ed elettrico, raccogliendo attorno a sé un gran numero di volontari, gente che gratuitamente metteva a disposizione la propria professionalità per migliorare le condizioni di vita dei bambini abbandonati.
Su altro versante, dopo la guerra civile nell’ex Jugoslavia, su richiesta del vescovo di Gorizia, monsignor Bommarco, con il gruppo di volontari costruì una chiesa prefabbricata ed un oratorio alla periferia di Zara. Nel 1997-1998, gli anni del terremoto in Umbria, si attivò per mettere in sicurezza strutture museali ad Assisi, in particolare nella Cittadella della Pro Civitate Christiana. Diventato socio di questa associazione, vi si trasferì per un triennio, assieme alla moglie Luigina, curando la manutenzione delle strutture, nonché la riorganizzazione del settore ristorazione ed alberghiero. I funerali si svolgeranno oggi, alle 12, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo.—
Lu. Pe.
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