E la Regione dice no ai rimborsi per i danni dell’alluvione di ottobre

La forte pioggia di Ferragosto non ha arrecato danni particolarmente gravi a abitazioni e fori commerciali. Di certo nulla a confronto di quelli causati dal violentissimo temporale che si era...
Di Laura Tonero
Lasorte Trieste 04/08/12 - Camera di Commercio, Expo Mittel School, Vesnaver
Lasorte Trieste 04/08/12 - Camera di Commercio, Expo Mittel School, Vesnaver

La forte pioggia di Ferragosto non ha arrecato danni particolarmente gravi a abitazioni e fori commerciali. Di certo nulla a confronto di quelli causati dal violentissimo temporale che si era abbattuto sulla città la notte del 15 ottobre scorso, quando in un paio d’ore si erano riversati su Trieste 115 millimetri di pioggia. Un disastro. Eppure chi aveva avuto il locale allagato, i pavimenti sollevati, il materiale in vendita e i mobili inzuppati d'acqua e melma, con gli scarichi fognari risaliti in superficie, ora resta a bocca asciutta. Perché la Regione ha appena fatto sapere che nessuno verrà risarcito.

I danni arrecati allora ai negozi (tra loro parecchi antiquari e rigattieri della parte vecchia della città) e agli esercizi pubblici furono talmente gravi che alcune attività furono obbligate a chiudere per giorni. E il Comune, conscio della situazione, facendo riferimento all'articolo 6 della legge regionale 22/2007 che prevede la possibilità per le micro e piccole imprese del Fvg del «ristoro dei danni non coperti da assicurazione in conseguenza di eccezionali avversità atmosferiche», aveva chiesto proprio alla Regione l'attivazione degli interventi previsti.

Il sindaco aveva chiesto alle associazioni di categoria delle relazioni sui danni subiti. La norma regionale prevede infatti che le domande da parte dei possibili beneficiari vengano presentate proprio tramite il Comune entro 45 giorni dalla data dell'evento. Potevano accedervi le imprese che avevano registrato danni superiori a 5 mila euro, allegando una perizia redatta da un professionista. Ora si scopre tuttavia che chi ha seguito l'iter, resta senza un'euro di contributo. Una “mazzata” per i 25 commercianti che hanno presentato domanda entro i termini stabiliti con tanto di allegata perizia, costata dai 1.200 ai 1.800 euro. Al danno subito dal temporale, dunque, ora si vanno ad aggiungere anche i soldi spesi invano per la perizia. «Il Comune deve alzare la voce, - tuona Bruno Vesnaver, presidente della Fipe che vede tra i suoi iscritti diverse realtà che hanno avanzato richiesta di contributo -. Serve che il sindaco intervenga politicante con fermezza sulla Regione per pretendere che le aziende della sua città che hanno subito un danno vengano aiutate. La Regione stanzia soldi per mille cose decisamente meno urgenti e superflue di conseguenza non può sollevarsi dall'aiutare le imprese che hanno subito questo tipo di danni. Non è possibile un simile atteggiamento».

«Con riferimento alla domanda di contributi presentata per tramite del Comune di Trieste a seguito del nubifragio del 14 ottobre scorso - si legge nella lettera arrivata la scorsa settimana a quanti avevano presentato la domanda di contributo - si comunica che sul competente capitolo di bilancio per l'anno 2015 la Regione non ha previsto alcun stanziamento di fondi , come peraltro già avvenuto nel corso degli ultimi anni». È dal 2012 che la Regione non interviene più con l'apporto regolamento per il ristoro danni. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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