E i gradini della Scala reale diventano trampolini da tuffi
TRIESTE. Scala Reale e Molo Audace scambiate per trampolini da tuffi. Nelle ultime settimane “clanfe” e gesti più o meno atletici di quel tipo sono stati spesso segnalati e immortalati sui social. Gli autori per, è bene saperlo, rischiano grosso: chi viene beccato può andare incontro a multe salate, che possono sfociare anche nel penale. La Capitaneria di Porto avverte che non farà sconti: dopo i richiami verbali dei giorni scorsi, quindi, si passerà alla sanzione.
D’altra parte il comando dista solo pochi metri e al personale non sono sfuggiti i comportamenti di triestini e turisti. Alcuni scatti, condivisi su profili private e pagine pubbliche su Facebook il 28 luglio, mostrano un gruppetto di adolescenti mentre si tuffa davanti a piazza Unità d’Italia. Tra gli stessi giovani si vedono poi due ragazzine intente a realizzare foto, sempre in costume da bagno, sedute a terra o in piedi, a pochi passi dalla scalinata, sotto gli sguardi incuriositi dei passanti. Nessuno però interviene, tanto che a più riprese i tuffi si ripetono. C'è poi chi resta in ammollo, seduto sugli ultimi gradini, godendosi il sole.
Tra gli utenti dei social, c’è chi se la prende con i giovani, accusandoli di maleducazione, chi pensa che il gesto sia una semplice bravata, e chi addirittura le difende, ipotizzando che forse non erano a conoscenza del divieto di balneazione. Stesso copione anche sul vicino molo Audace, dove a scendere dalle scalette in pietra, senza troppi pensieri, sono stati alcuni giorni fa anche alcuni turisti, che probabilmente per combattere la calura si sono fatti una breve nuotata. Qualcuno ha cercato refrigerio, sempre in costume, immergendosi per qualche minuto, prima di riaffiorare e rivestirsi rapidamente. Tutto vietato.
«La balneazione non è consentita - fa sapere la Capinateria di Porto - perché si tratta di una zona portuale. Dalle finestre degli uffici abbiamo già visto più volte persone che fanno il bagno e si lavano gli abiti. Siamo intervenuti, ma al nostro arrivo sono scappate. Altri sono semplicemente usciti dall’acqua e per il momento abbiamo preferito avvisarli, senza punirli, con un’opera di prevenzione, prima della sanzione, che però arriverà se i comportamenti si ripeteranno. La multa è di 200 euro ed è bene ricordare che il rischio è anche penale. Se una persona si tuffa o nuota e ostacola di fatto un’imbarcazione, a quel punto la questione diventa più seria, viene a mancare la sicurezza, motivo per cui bisogna intervenire con maggiore severità».
Non essendo consentito il bagno inoltre non ci sono presidi di soccorso in grado di aiutare una persona in difficoltà. «I nostri mezzi e il personale è impiegato durante l’estate nell’operazione Mare Sicuro e a pattugliare tutto il porto. È chiaro quindi - aggiungono dalla Capinateria di Porto - che il lavoro è tanto e in diverse direzioni. Auspichiamo che almeno sul fronte della balneazione sulle Rive e in tutta la zona si presti attenzione alle regole in vigore».
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