È guerra tra le associazioni per il Mercatino di Natale
Siamo appena a settembre ed è già battaglia tra le associazioni di categoria per accaparrarsi la gestione del Mercatino di Natale. Quelle casette in legno che a ridosso delle feste animano la zona attorno a piazza San Antonio fanno gola a Confcommercio, che da due anni per conto del Comune gestisce l'organizzazione operativa del mercatino, ma pure a Confesercenti, che per questa edizione non ne vuole sapere, di venir tagliata fuori dall'iniziativa. «Da parte nostra, per non creare problemi - spiega Giuseppe Giovarruscio, presidente di Confesercenti - era stata avanzata la proposta di allestire una sorta di prolungamento del mercatino nella zona che da piazza Cavana si spinge, attraversando piazza Hortis e via Torino, fino al museo Revoltella. Abbiamo presentato al Comune un dettagliato progetto, abbiamo anche già reperito 40 casette ma - sottolinea - ci siamo visti negare la possibilità dall'amministrazione». «Questa è la città dei no, dell’immobilismo e della mancanza di volontà di creare una cultura dell’accoglienza - continua Giovarruscio - dove anche se un'iniziativa funziona, e qualcuno intende allargarla e crearla più ricca, si decide di non fare. Il tutto a discapito dei residenti e dei turisti». È a quel punto, dopo un no, che Confesercenti aveva deciso di farsi avanti per la gestione dell’iniziativa natalizia attorno alla chiesa di Sant’Antonio. «Per due anni è stata affidata a Confcommercio - osserva il presidente di Confesercenti - e adesso ci sembra corretto venga data la stessa possibilità alle altre associazioni di categoria che si occupano di commercio».
Per proporre una collaborazione l’amministrazione comunale aveva così organizzato il 29 agosto scorso, un incontro. Ma, di una collaborazione, non se ne parla, i rapporti tra Confesercenti e Confcommercio non sono evidentemente idilliaci. E il presidente di Confcommercio, Antonio Paoletti, ha inviato, in risposta all’invito, una lettera al sindaco e all’assessore comunale al Commercio, Edi Kraus, che non lascia dubbi sull’aria che tira. «Il Mercatino di Natale - scrive Paolletti - ha un reale senso se crea complessivamente valore per la città, e quindi anche per l’imprenditoria che investe nella stessa da anni, in ogni giorno dell’anno. Per ottenere questo risultato, da tempo abbiamo proposto l’affidamento pluriennale, ideale sarebbe quinquennale, dell’organizzazione». «Ribadiamo l’opportunità - l’aggiunta di Paoletti - che il Comune rediga e pubblichi un bando, con le caratteristiche sopra esposte. In tal modo, chi è interessato alla gestione potrà avere elementi certi per valutare la sostenibilità economica, nel tempo, dell’organizzazione del Mercatino di Natale. Per conto nostro ci sono i tempi sufficienti per far questo, anche in relazione all’edizione 2014. Non riteniamo pertanto utile partecipare all’incontro convocato per il 29 agosto».
Spetta dunque ora all’amministrazione comunale decidere a chi affidare l’organizzazione. Per indire una gara è troppo tardi. Non sussistono i tempi tecnici. «Il Comune - fa sapere Pietro Farina, direttore generale di Confcommercio - ci ha appena inviato l’invito a presentare una proposta dettagliata per la possibile gestione del mercatino di Natale nell’area attorno a Sant’Antonio. Sarà a questo punto il Comune a fare una scelta». Lo stesso invito è pervenuto anche alla Confesercenti. Le due associazioni di categoria hanno tempo fino a metà settembre per presentare un progetto dettagliato con costi, idee, tempi e caratteristiche tecniche. Quali siano i criteri in base ai quali il Comune sceglierà a chi affidarlo non si sanno. Sarà a discrezione dell’assessorato al Commercio e del primo cittadino valutare la proposta migliore o più convincente. Peseranno sicuramente l’esperienza e le condizioni economiche. Unico vincolo imposto, come lo scorso anno, è che ad esporre i loro prodotti siano espositori prevalentemente locali e che la merce abbia attinenza con il periodo natalizio. «Aspettiamo pervengano le proposte - dichiara l'assessore al Commercio, Edi Kraus - e poi in base anche alle condizioni economiche valuteremo cosa fare». Ma per la Confesercenti non ci sono dubbi: «Purtroppo i giochi sono già fatti», sostiene Giovarruscio.
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