E Grado “dimentica” Gorizia nella sua cartina

In Italia continua a infuriare il dibattito sulla cancellazione delle Province, e così, il consorzio Grado Turismo avrà pensato: perché non portarsi avanti con il lavoro e cancellare da subito uno dei quattro capoluoghi? Magari iniziando proprio da Gorizia? E così, ecco che il capoluogo isontino è magicamente scomparso dalla mappa del Friuli Venezia Giulia contenuta nella pubblicazione dedicata ai turisti desiderosi di visitare l’Isola del Sole. Da qualunque parte la si guardi, Gorizia, nella cartina non c’è. Totalmente dimenticata dall’”ingrata” sorella gradese, regina incontrastata del turismo balneare isontino.
Guardare per credere: nella brochure contenente tutte le indicazioni sugli alberghi dell’Isola, c’è una mappa con le indicazioni per raggiungere Grado: si vedono Trieste, Udine, Pordenone, Palmanova (punto di snodo autostradale), perfino un aeroplanino a simboleggiare Ronchi. Ma di Gorizia, peraltro capoluogo di provincia della stessa città di Grado, non c’è traccia.
A segnalare questa “piccola” svista è stato un lettore del Piccolo che - beffa nella beffa - ha ritirato il catalogo incriminato nientemeno che all’ufficio turistico... di Gorizia.
Ma non è finita qui. Perché a ben guardare la cartina, il lettore si è accorto non solo della “discriminazione” nei confronti della città, ma anche della vicina Slovenia, relegata dietro a una frontiera immaginaria: se le autostrade verso il Veneto e l’Austria sono ben segnalate, infatti, quella di Trieste si ferma al confine. La cortina di ferro, insomma, per Grado Turismo, sarebbe ancora viva e vegeta. Alla faccia del Gect che ha appena decretato la nascita della Gorizia transfrontaliera. La mappa, così come la brochure, sono state evidentemente studiate per un target ben preciso, ovvero i turisti austriaci e tedeschi. Ma forse, a quattro anni dalla caduta dei confini, sarebbe il caso di allargare gli orizzonti e di ricordarsi che al di là del “muro”, c’è una nuova Europa - e non solo - tutta da scoprire.
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