È emergenza nuove povertà nell’Isontino: in 800 bussano all’Emporio di solidarietà

GORIZIA. Un aumento delle richieste di derrate alimentari del 68%. Da un mese all’altro. Il Covid-19 presenta il conto. Sono sempre di più le famiglie in difficoltà che bussano alle porte dei tre Empori della solidarietà della Caritas diocesana a conferma che l’emergenza da sanitaria è diventata, quasi istantaneamente, economica.
Le opere-segno
Non abbisognano di particolari commenti o giri di parole i numeri contenuti nel dossier dell’Arcidiocesi di Gorizia intitolato “Effetto della crisi pandemica sulle opere-segno della Caritas nel territorio diocesano”. Le opere-segno (iniziative, servizi, strutture, progetti gestiti da operatori e volontari che costituiscono la risposta della comunità cristiana ai vari bisogni rilevati nel territorio) delle Caritas parrocchiali e della Caritas diocesana rilevano, già nei mesi di marzo e aprile, un incremento del numero dei nuclei familiari che si sono rivolti alla rete della Caritas presente sul territorio.
Confrontando i mesi di febbraio e aprile 2020 si può evidenziare come i tre Empori della solidarietà presenti sul territorio diocesano (Gorizia, Monfalcone e Gradisca d’Isonzo) hanno rilevato un aumento del numero dei nuclei familiari che si rivolgono a loro: a febbraio, erano 499 i nuclei familiari che si rivolgevano agli Empori mentre, ad aprile 2020, sono ben 840 con un incremento del 68,34%. In crescita anche le famiglie che hanno richiesto un sostegno economico finalizzato alla copertura delle spese domestiche, quali ad esempio utenze domestiche e canoni di locazione, con un incremento in percentuale del 18,89%. Il numero delle persone che vivono in territori dove non è presente un Emporio della solidarietà e che hanno chiesto un aiuto alimentare direttamente alle Caritas parrocchiali è cresciuto da 177 del mese di febbraio, prima dell’inizio della crisi della pandemia, a 217 di aprile con un incremento del 22,60%. Statistiche che registrano tutte segni “più”.
Una crescita notevole
In particolare, l’Emporio di Gorizia ha rilevato una crescita del numero di utenti dai 321 di febbraio ai 395 di maggio, con un aumento del 23%. La percentuale di incremento è risultata essere del 28 per cento tra i cittadini italiani e del 12 tra i beneficiari stranieri.
Ancora più macroscopico il fenomeno all’Emporio della solidarietà di Monfalcone che ha registrato incrementi ancora maggiori rispetto a quello di Gorizia: a febbraio lo speciale supermercato della città dei cantieri contava 134 utenti che, a maggio, sono balzati a 233 con una crescita del 74%. In particolare la crescita è del 77% tra i cittadini italiani e del 71% tra i cittadini stranieri. Analizzando i beneficiari, invece, si evidenzia una crescita in percentuale del 46%: erano 440 a febbraio e sono incrementati a 643 a maggio. La crescita è a tre cifre tra i cittadini italiani, pari al 125%.
C’è, infine, l’Emporio di Gradisca che, invece, non ha rilevato incrementi molto rilevanti: contava 42 utenti a febbraio e sono aumentati a 49 a maggio. Per ciò che riguarda il numero complessivo dei beneficiari si evidenzia un aumento da 119 di febbraio a 132 di maggio.
Volontari in prima linea
Importante, anzi decisivo l’apporto dei volontari Caritas. Che rilevano come «le famiglie beneficiarie fanno fatica “a mettere il piatto in tavola”, non sempre riescono a pagare l’affitto o le bollette, accumulano nuovi debiti e arretrati, vivono perennemente con l’acqua alla gola, sperando che non sopraggiungano problemi o spese inaspettate, perché non disporrebbero dei soldi per fare fronte alle emergenze». —
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