E Delithanassis dà l’addio all’associazione

«Visioni opposte al mio avversario, non rinnovo l’iscrizione». Il confermato: «Ora pressing sulla politica»
alexandros delithanassis
alexandros delithanassis

«Hanno vinto la Fipe, la continuità e l’esperienza. E il lavoro effettuato nei quattro anni scorsi». È un Bruno Vesnaver raggiante quello che brinda al mandato bis alla guida provinciale della Federazione italiana dei pubblici esercizi. «Adesso vogliamo continuare - sono state le sue prime parole a caldo, dopo un pomeriggio quantomai lungo nella sala Cassetti -. Rendo onore al giovane Delithanassis, anche se se n’è andato senza stringermi la mano: se vorrà collaborare con noi per diventare poi in futuro presidente, le porte sono aperte». Vesnaver è un fiume in piena: «Ha vinto pure l’antipolitica, perché nella Fipe mai è entrata la politica. Però ora la Federazione condizionerà la politica stessa con i propri programmi, in cui coinvolgeremo tutti gli iscritti». Il presidente rieletto mette in rilievo, poi, l’ingresso di un esponente della comunità cinese nel direttivo: «È la prima volta che accade ed è la dimostrazione di una visione che guarda al futuro e alla multietnicità che c’è in questa città. Sono orgoglioso che Cheng Tsu Jung sia stato eletto: va portata avanti una grande collaborazione con gli operatori cinesi. Adesso iniziamo a lavorare», la conclusione di Vesnaver (che ha seguito gli ultimi istanti dello spoglio con il giubbotto addosso, come molti dei pochissimi rimasti in via Fabio Severo verso sera, tutti pronti a raggiungere in velocità i rispettivi locali a risultato acquisito). Il presidente confermato, almeno per il momento, non ribatte all’uscita di scena polemica di Delithanassis.

L’apertura di Vesnaver verso il gestore del Caffè San Marco non trova terreno fertile in un Alexandros Delithanassis amareggiato: «Non ho capito la politica elettorale del mio avversario - ha osservato a margine l’editore ed esercente - visto che prima con le proprie dichiarazioni sul giornale chiama in causa l’importanza della comunità cinese, poi non rilascia dichiarazioni la volta successiva e infine ci ritroviamo quattordici esercenti cinesi iscritti all’ultimo minuto alla Fipe. Spero altresì che non siano stati strumentalizzati così come può sembrare, altrimenti l’integrazione sarà sempre più difficile: mi auguro che altre associazioni di categoria, ad esempio Confcommercio, sappiano aprirsi con veri processi di integrazione e non come avvenuto alla Fipe. I cinesi possono essere una risorsa per la città». Delithanassis annuncia poi il suo addio alla Fipe: «Non rinnoverò l’iscrizione perché Vesnaver non è stato coerente, e mi riferisco proprio alle sue affermazioni alla stampa delle passate settimane. Inoltre il mio programma è completamente in disaccordo con il suo, le visioni del mondo sono diverse: non posso accettare che nel 2015 un presidente di categoria si vanti in assemblea di non usare internet, strumento che reputo fondamentale nella promozione della nostra offerta. Da lui - conclude Delithanassis - non ho sentito un programma di sviluppo, solo parole sui grandi rapporti con Comune e Acegas . Ringrazio infine chi mi ha sostenuto». (m.u.)

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