È cieco. Ma gli tolgono la pensione

Invalido al 100 per cento. Ipovedente. Ma «deambula speditamente»: quindi gli viene tolta la pensione di invalidità. Ecco un nuovo caso-Elvis. Ecco un’altra decisione della commissione che verifica l’invalidità destinata a far discutere. Ad arrabbiarsi non è più, purtroppo, il diretto interessato (è deceduto qualche giorno fa) ma la figlia. Si sente presa in giro e ha trovato la forza di denunciare l’accaduto dopo aver letto il caso di Elvis.
Il signor C.D. venne riconosciuto il 14 dicembre 2001 cieco con residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi. Cinque anni più tardi (il 19.6.2006) è arrivato il riconoscimento di invalido totale e permanente con inabilità lavorativa al 100% e con necessità di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita. «Tra gli accertamenti disposti segnalo quello che ora interessa di più: “deambula sorretto da una persona con ausilio di bastone”», racconta la figlia che aggiunge: «Il 29.10.2010 è stato riconosciuto cieco assoluto predisponendo la revisione tra 12 mesi e cioè il 29.10.2011».
E qui inizia la vicenda. «In data 5/7 è arrivata in ritardo una convocazione per la revisione della cecità che sarebbe dovuta avvenire il 4/7. Chiaro che non era possibile. Avvisata l’Inps, viene predisposta una nuova convocazione per il 31/8/2011. La visita avviene in quella data ed è condotta dalle dottoresse Ida Cianfrini e Laura Compagner. Ma il verbale porta la data del 4/7 e questo è il primo falso perché, come detto, la visita è avvenuta il 31/8/2011. Nel verbale si dice che il signor C.D. accompagnato dalla figlia, non sorretto come era in realtà, busto flesso appoggiato al deambulatore, “si muove comunque speditamente evitando gli ostacoli”. Il 19.6.2006 l’apposita commissione aveva dichiarato “deambula sorretto da una persona con l’ausilio di bastone”. Dopo 5 anni sentenzia: “cammina speditamente evitando gli ostacoli”. Miracolo! Invito chiunque a trovare un 96enne seppure solo ipovedente e invalido al 100% a comminare speditamente appoggiato al deambulatore evitando gli ostacoli».
Proseguendo nel verbale si dice: “visitato su nostra richiesta in ambulatorio oculistico ospedale di Gorzia il 19/8/2011, non si è riusciti a valutare il visus per assoluta non collaborazione da parte del signore”. «Come hanno fatto le due dottoresse il 31/8, data della revisione, a mandarlo all’ospedale di Gorizia in ambulatorio oculistico il 19/8.
Attenzione alle date, anche qui c’è chiaramente una stranezza perché hanno copiato pari pari il referto di un certificato medico oculistico fatto presso l’ospedale di Cormons in data 19/8 da noi presentato come documentazione alla revisione. Comunque il fatto che non si riesca, con una semplice visita oculistica, a valutare il visus non significa che questa persona ci veda. Ci sono altri metodi strumentali che possono verificare senza dubbio la cecità e che non sono stati esperiti dall’Inps», aggiunge la figlia.
La morale? Alla fine al signor C.D. è stata tolta la pensione per la cecità assoluta «sulla base di una visita oculistica inesistente e del miracolo avvenuto dopo 5 anni dalla dichiarazione di invalidità quando “deambulava sorretto da una persona con l’ausilio di bastone” mentre ora si muove “spedito appoggiato a un deambulatore evitando gli ostacoli”. Noi cittadini friulani con il nostro retaggio austroungarico crediamo che le istituzioni in questo caso l’Inps, ci garantiscano correttezza di operato. Così purtroppo non è e questa vicenda lo dimostra».
«Tutto ciò è stato rappresentato al dottor Stefano Rigotti vicedirettore Inps prima verbalmente e poi con lettera raccomandata n. 14008935474-6 in data 18.11.2011. A tutt’oggi nessuna risposta».
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