È cassa integrazione a Ronchi per 115 dipendenti della Mw-Fep

Nuova crisi aziendale a 5 anni dalla Detroit: Cigo per 13 settimane dal 22 luglio. Garantita la rotazione e due fermate collettive. La preoccupazione di Fim e Fiom
Bonaventura Monfalcone-08.12.2014 MWFTP-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-08.12.2014 MWFTP-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

RONCHI Dopo la pagina nera della Detroit, che cessò la produzione a dicembre, nel 2014, Ronchi dei Legionari deve fare i conti con nuova crisi aziendale. Una crisi peraltro annunciata visto che, a inizio giugno, l’Unione sindacale di base aveva già denunciato il clima di tensione e precarietà che aleggiava alla Mw-Fep, azienda che opera nel settore elettronico e che ha la sede nella zona industriale ronchese. Preoccupazione che, martedì, ha trovato conferma visto che al termine dell’incontro, svoltosi nella sede di Confindustria Venezia Giulia di Gorizia, tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali Fim Cisl e Fiom Cgil (presenti anche le Rsu di stabilimento), è emerso come, a causa della crisi del mercato che sta investendo gran parte del settore, si renda necessario ricorrere all’uso della cassa integrazione ordinaria per 13 settimane a decorrere dal 22 luglio.

La Cigo riguarderà fino a un massimo di 115 persone, calcolando uno scarico medio del 15%. I sindacati, da parte loro, hanno richiesto e ottenuto, su verbale sottoscritto dalle parti, che le spettanze di Cigo fossero anticipate dall’azienda. Verrà altresì garantito il principio della rotazione e sono previste due fermate collettive, attraverso l’utilizzo dei permessi annui retribuiti aziendali, da svolgersi venerdì 12 e venerdì 19 luglio.

«Fim e Fiom esprimono forte preoccupazione per la situazione problematica che sta attraversando il mercato e le ricadute che potranno investire l’azienda – scrivono in un comunicato – e in ragione di questa continueranno a mantenere alta l’attenzione nel prossimo periodo». Intanto ieri sono già state svolte le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per portare a conoscenza più dettagliatamente i contenuti dell’incontro in Confindustria, durante cui si è discusso anche di premio di risultato.

Già a maggio c’era stato il ricorso unilaterale della direzione aziendale dei permessi individuali retribuiti, quale soluzione per la fermata collettiva del 24 e 31 maggio e un cambio dei cicli di turnazione del reparto Smt, ovvero quello che si occupa prevalentemente delle schede elettroniche.

Permessi che, secondo l’organizzazione sindacale Usb erano stati utilizzati a seguito di un evidente calo produttivo, tanto che il sindacato aveva parlato di «gestione dello stabilimento che, pare, navighi a vista» e aveva chiesto di conoscere a tempi brevi i carichi di lavoro per i prossimi mesi, le prospettive occupazionali e gli assetti societari. Ma la risposta più brutta si è avuta a conclusione dell’incontro di martedì.

Grande preoccupazione viene espressa anche dal sindaco. «L’amministrazione comunale segue con attenzione questa vicenda – ha detto Livio Vecchiet – e vuol portare, in primis, la solidarietà ai lavoratori impegnati in questa vertenza. La nostra speranza è che la crisi del mercato possa essere superata e che si possa uscire presto da questo tunnel nel quale sono rinchiusi oggi centinaia di persone e, di conseguenza, di famiglie». «Non vorremo – conclude – che si ripetesse il copione che abbiamo già subito in altre occasioni». —


 

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