e autonomia a rischio Sissa e Ogs sotto tiro
A due giorni dalla visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per l’inaugurazione del suo anno accademico, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste denuncia un taglio in arrivo da 500 mila euro sul Fondo di finanziamento ordinario per gli enti universitari. Nella mattinata di ieri la Sissa ha diramato una nota annunciando «brutte notizie» e una «riduzione di attività cruciali», a causa alla decurtazione dei fondi pubblici. In contemporanea la presidente dell’Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (Ogs) Maria Cristina Pedicchio, durante un’audizione in Consiglio regionale, è tornata sul piano di accentramento degli istituti del mare, denunciando che il rischio di veder traslocare l’ente a Roma è stato sventato solo temporaneamente, nonostante le rassicurazioni del ministero. I due casi sono diventati immediatamente politici con la giunta Fedriga schierata contro il governo e lo scaricabarile fra centrodestra e centrosinistra sulla paternità del taglio alla Sissa, deciso in realtà dall’esecutivo gialloverde e per ora confermato da quello giallorosso.
La Sissa perde al momento mezzo milione rispetto al totale da 22 milioni del Ffo. Un taglio che potrebbe sembrare relativo, ma che corrisponderebbe alla rinuncia a 16 borse di dottorato ogni anno o a riduzione di altre voci di spesa. «A due giorni dalla visita del Capo dello Stato, brutte notizie dal decreto ministeriale sulla programmazione delle università 2019-2021 e dal decreto sul Fondo di finanziamento ordinario 2019, una delle principali fonti di entrata per gli atenei italiani. La diminuzione di 500 mila euro, già in sede di approvazione di bilancio provvisorio, implica la riduzione di attività cruciali. Questo nonostante la Sissa dal 2007 abbia ottenuto 23 prestigiosi finanziamenti dallo European Research Council. Questo nonostante il presidente della Repubblica meno di quarantottore fa abbia detto alla comunità della Sissa: “Grazie per quello che fate”».
Non è una buona giornata per il sistema triestino della ricerca. Nel corso di un’audizione in Consiglio regionale dedicato alle attività dell’Ogs, Pedicchio è tornata a lanciare l’allarme sul futuro dell’istituto. «La bozza di decreto - ha detto la presidente - prevedeva la creazione di una presidenza unica a Roma per i tre istituti del mare italiani e abbiamo sollevato il nostro profondo disagio su contenuto e metodo da colpo di mano. Dopo la reazione di Regione e parlamentari, l’idea è ritirata ma siamo sicuri che l’argomento tornerà presto fuori». L’appello di Pedicchio ai consiglieri regionali è forte: «Vigilate, perché diversi candidati alla mia successione hanno espresso il desiderio di arrivare alla fusione a Roma, ma l’intento non è nobile e priverebbe l’Ogs della sua agilità e interdisciplinarità, visto che la cosa riguarderebbe solo le attività legate al mare».
Ce n’è abbastanza per mandare in ebollizione la politica. Il taglio dei fondi alla Sissa è stato impostato dall’ormai ex ministro leghista Marco Bussetti, ma per il presidente Massimiliano Fedriga «la Sissa subirebbe un colpo pesante che potrebbe comprometterne alcune attività, pur trattandosi di un istituto non ha alcunché da invidiare a realtà come la Normale di Pisa. La Regione ha chiesto al governo di premiare i risultati brillanti della Sissa e l’ipotesi di una mutilazione degli stanziamenti ha pertanto il sapore di un attacco politico, beffardo e incomprensibile a pochi giorni dalle parole di stima del presidente della Repubblica. Alcune forze politiche usano le istituzioni come arma di propaganda».
Al governatore ha risposto la deputata Pd Debora Serracchiani, secondo cui «la firma sul decreto ministeriale è stata apposta l’8 agosto dal ministro Bussetti. Ecco da dove arriva l’attacco politico denunciato da Fedriga, che farnetica dimenticando che questo taglio è figlio del suo governo. Tenteremo tutte le vie per ristorare la Sissa di questo taglio e ho portato la situazione direttamente all’attenzione della viceministra Ascani, che si è impegnata a risolvere il problema. Fedriga non vuole trovare soluzioni, non gli interessa la Sissa: cerca a priori la lite con il governo nemico».
Ma per la Regione guidata dal centrodestra la sfida con Roma è totale. L’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen sottolinea che «il capitolo Sissa si aggiunge a un volume che sta lievitando e che già comprende le vicende legate all’Ogs, bersagliato da uno stillicidio di messaggi ambigui rispetto alla prosecuzione delle sue attività. Su di esso aleggia lo spettro di un depotenziamento del territorio per favorire Roma e Napoli». Critiche arrivano anche dal presidente del Consiglio Piero Mauro Zanin, che rispetto alla Sissa parla di «decisione inaspettata e inaccettabile che assume i contorni dell’incredibile per la straordinaria dissonanza con le recenti dichiarazioni del presidente Mattarella. Se confermati, i tagli porteranno a un’inevitabile riduzione delle attività: sono un attacco non solo alla Sissa, ma all’intero sistema di ricerca e di eccellenza scientifica che caratterizza il Friuli Venezia Giulia e che dovrebbe essere incentivato e sostenuto invece che mortificato con ipotesi di accorpamento, come nel caso dell’Ogs di Trieste». —
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