È allarme a Spalato: la città sotto assedio delle temute cimici

SPALATO Un'invasione vera e propria, di cui gli abitanti di Borgo San Francesco (Varoš in croato), a Spalato, parlano poco, di malavoglia. In questo rione ai piedi del monte Mariano, un tempo abitato esclusivamente da manovali e pescatori, il problema maggiore è rappresentato dalle cimici, insetti riapparsi dopo decenni di assenza, in concomitanza con l'esplosione turistica in città, che ha trasformato il predetto borgo in un'area densamente punteggiata da case in cui gli affittacamere sono all'opera per 4–5 e più mesi l'anno.

Le squadre dell'azienda specializzata Cian sono giornalmente all'opera per disinfestare abitazioni dove, a causa della presenza delle cimici, viverci è diventato un inferno o giù di lì. I varošani, come vengono chiamati i residenti di questo quartiere dislocato a poca distanza dal nucleo storico, non parlano volentieri dell'infestazione e per due motivi: come primo provano vergogna a citarla in quanto la presenza della cimice dei letti sarebbe secondo antiche credenze sinonimo di sporcizia, di precaria igiene dell'uomo. Il che non corrisponde al vero perché tali insetti ematofagi, ovvero succhiatori di sangue, si annidano laddove trovano condizioni ideali per sopravvivere e riprodursi, condizioni non legate alla sporcizia. Il secondo motivo è che a Borgo San Francesco, essendo ad alto richiamo turistico, parlare di cimici comporterebbe un contraccolpo negativo, il che in parte si è già verificato. Il quotidiano locale Slobodna Dalmacija ha dedicato un ampio articolo su questo fenomeno, con gli spalatini e gli addetti ai lavori convinti che gli insetti siano giunti nella città di Diocleziano portati dalle centinaia di migliaia di vacanzieri che negli ultimi anni hanno preso d'assalto Spalato.

Si è cominciato a parlare di cimici in città subito dopo le oceaniche invasioni di giovani a Spalato per il festival Ultra Europe, come pure dopo il boom turistico che vede il capoluogo dalmata in cima alle classifiche nazionali. —