Duino, la rivolta della Cernizza

DUINO AURISINA. Sicurezza: ormai è un refrain alla Cernizza, il borgo stretto tra bosco e golfo dove si stagliano le ville più lussuose e blindate di Duino Aurisina. Il susseguirsi di furti (alla casa dei Pahor, in quella di Jurissevich, al B&B e al mobilificio Pupis, solo per citarne i più recenti) non fa dormire sonni tranquilli agli agiati possessori di quelle abitazioni, che ora protestano per la mancanza di telecamere e si dicono pronti a far partire una petizione popolare da indirizzare al sindaco, Vladimir Kukanja. Che però non ritiene risolutiva la dotazione di un sistema di videosorveglianza, peraltro bloccata dal patto di stabilità, «poiché il Comune è vasto e a due passi dal confine, con mille vie di fuga, pertanto nonostante gli sforzi delle forze dell'ordine resterà sempre scoperto in qualche punto». Massimo Romita, capogruppo del Pdl, invece sollecita Kukanja a «chiedere un incontro con il prefetto».
Ma i cittadini, che in passato si sono pure offerti di acquistare autonomamente, tramite colletta, gli occhi elettronici, non vogliono sentire più giustificazioni: quei 70mila euro destinati alla sicurezza e congelati dalla burocrazia a loro non vanno proprio giù. «A Duino la gente è stufa dei continui furti nel tempo verificatisi qua e là – afferma Giovanni Carpani, residente alla Cernizza e portavoce della protesta -. Le telecamere? Ce le hanno promesse da anni e ora siamo arrivati addirittura all'annuncio incredibile di telecamere finte!». I furti, sostiene Carpani, nella cui villa si sono ripetuti per tre volte, avvengono sia nelle vie isolate che in pieno centro, a qualsiasi ora. «Le forze dell'ordine – prosegue – lo sanno bene, ma evidentemente i mezzi e il numero degli uomini impiegati non bastano. Per questo è urgente, anzi urgentissima, l'installazione di una rete di videosorveglianza che copra il più possibile l'area. Siamo pronti ad avviare una raccolta firme per sensibilizzare tutta la comunità». L'unica soluzione presa negli ultimi anni è stata quella di vietare, dopo le 22, l'ingresso alla Cernizza ai non residenti, ma i cittadini ritengono inutile, se non per certi versi surreale, il provvedimento. «La situazione – così Carpani – non è tranquilla. In paese quando si vede passare una pattuglia ad andatura sostenuta si pensa subito ai ladri, anche se si è in pieno giorno, poiché ormai questi ultimi agiscono alla luce del sole”. “Bisogna intervenire – conclude il portavoce – nei punti nevralgici usati come vie di fuga e in particolare anche all'area Agip, che dopo la chiusura dell'Hotel Idea sta scivolando nel degrado”. Dello stesso avviso pure gli altri residenti, costretti a dotarsi di potenti sistemi d'allarme e di vetri antisfondamento, nonché a chiudersi dentro casa e a lasciare le luci (esterne e interne) sempre accese, di notte, per scoraggiare i ladri: «La ricchezza di un Comune è il territorio – spiega Alberto Lucchitta – e quindi acquistare le telecamere significa tutelarlo e potenziarlo per l'intera comunità». «Purtroppo c'è l'idea diffusa che qui, siccome vi sono molte ville e dunque persone benestanti, ci si debba arrangiare da soli – dice Luciano Pastor -, ma il timore non è per i propri beni, dato che ormai nessuno custodisce più in casa dei valori, proprio per evitare furti, bensì per la propria incolumità».
«D'estate mi trasferisco in questa casa a Duino – sottolinea la moglie Adriana -, ma non è più un divertimento: si è costretti a vivere blindati, con le finestre e le porte chiuse per evitare guai».
«Si sentono queste cose – aggiunge Mia Gioia Di Montegnacco – e si ha paura”. Sulla questione interviene anche il presidente del Comitato Rilke, Simone Napolitano: “Servono controlli sul territorio e telecamere, possibilmente non finte, perché aiutano le forze dell'ordine a risalire agli autori dei colpi».
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