Duino: il dinosauro non c’è, turisti delusi

Ma l’assessore Cunja: «Il sito sarà gestito da un cooperativa, a giorni la firma della Soprintendenza»
Di Tiziana Carpinelli

DUINO AURISINA. Che smacco, per le istituzioni, e in primis la Soprintendenza, questo via vai di turisti che scendono al Villaggio del Pescatore col sorriso sulle labbra, speranzosi di vedere la “casa” del dinosauro Antonio, e risalgono cinque minuti dopo sbuffanti e nervosi per aver macinato chilometri inutilmente. Il sito paleontologico è infatti ancora chiuso per motivi di sicurezza dallo scorso 8 maggio. E ciò, nonostante dal giorno della sua apertura al pubblico, avvenuta il 31 marzo 2011, abbia ricevuto in dieci mesi la bellezza di 8.500 visitatori, 25 scolaresche e 10 gruppi turistici.

Come ha sottolineato nella recente seduta della Seconda commissione consiliare di Duino Aurisina il presidente Maurizio Rozza, «da questa situazione di conflitto gravissimo Soprintendenza, Museo e Flondar non escono vincitori». Perché l'autoctono Tethyshadros insularis, vissuto 70 milioni di anni fa ed estratto sotto forma di scheletro nel 1996 dalla cava del Villaggio, rappresenta una formidabile attrazione per il turismo. E lasciare un sito paleontologico sepolto dalle scartoffie, nonché dal coacervo di competenze, appare un vero peccato. Dure le parole del consigliere Rozza, in risposta al gruppo speleologico Flondar che chiedeva lumi sulla valorizzazione del sito, dopo che per due anni vi aveva lavorato con solerzia un gruppo di volontari: «Abbiamo una gestione delle ricchezze presenti sul territorio che è una presa per i fondelli, penso anche al Mitreo: un turista che viene dalla Germania qui a Duino Aurisina non può neppure vederlo, se prima non ha prenotato anticipatamente la visita. Comunque una soluzione c'è ed è a portata di mano. Una soluzione in cui anche l'associazionismo si possa ritrovare. L'importante è portare tutti gli attori a un tavolo istituzionale, poiché altrimenti non se ne esce».

«Il punto è dolente – ha confermato l'assessore ai Lavori pubblici Andrej Cunja - speriamo di riuscire a sbloccare questo problema di conflitto tra competenze, alla luce di posizioni molto rigide adottate in passato dalla Soprintendenza. Il Comune chiedeva che il sito venisse gestito da chi l'aveva curato e aperto ma il quadro legislativo risultava complesso, impedendo alle associazioni l'affidamento di tale compito. La strada indicata è stata allora quella della costituzione di una cooperativa, chiamata Gemina, alla quale hanno aderito anche alcuni volontari del gruppo Flondar. Sarà questa realtà, in accordo con proprietà, Soprintendenza, consorzio e gli altri soggetti a gestire il sito. La mia speranza – ha concluso – è di poter dare presto delle buone notizie, magari già la prossima settimana, visto che la convenzione è condivisa al 90%, dunque confidiamo nella firma della Soprintendenza».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo