Duino, Falesie “proibite” ma i canoisti non ci stanno

DUINO AURISINA. Si mobilitano, gli amanti della pagaia, per difendere i propri spazi acquei. Sta destando diverse perplessità, al punto che se n'è occupata ieri anche la trasmissione delle 14 di Rai radiouno, la discussione sul nuovo regolamento della Riserva regionale delle Falesie di Duino che sarà prossimamente deliberato dalla giunta Kukanja, previo parere consultivo della Seconda commissione. Su proposta del presidente dell'organismo, Maurizio Rozza, la bozza del documento prevede infatti che nella porzione marina definita “zona A”, ai piedi delle Falesie, vi sia il divieto di accesso e navigazione fino a 60 metri dalla costa: l'ingresso è consentito solo agli organi di vigilanza della riserva. Dunque, stante le cose, né le persone a nuoto o su imbarcazioni a propulsione umana, come canoe e kayak, potranno avvicinarsi. La ratio è non arrecare disturbo alla nidificazione di rare specie volatili.
Ma gli sportivi non ci stanno. E sul social network Facebook è già sorto un gruppo di protesta, “Quelli che vogliono vivere le Falesie di Duino”, rappresentato da 186 aderenti. Il gruppo, come si legge, vuole portare all'attenzione di tutti il regolamento, che “prevede la tutela della costa vietando una sana integrazione tra uomo e natura”: «Noi vogliamo unirci e far sentire la nostra voce - si legge -, raccoglieremo impressioni, consigli e faremo una petizione con una raccolta di firme locali, provinciali, regionali e nazionali, perché crediamo che un divieto non sia l'unico modo di tutelare la natura, se nella natura intendiamo inserire anche l'uomo». Ma il dissenso non è solo virtuale e abbraccia anche gli sportivi. Questo il commento di Luca Campestrini, uno degli atleti giovani del gruppo canottaggio (Polisportiva San Marco): «A parte che vi sono, a mio avviso, problemi più importanti da affrontare, non trovo corrette queste restrizioni: va considerato, infatti, che le imbarcazioni sportive sono spesso strette e instabili, dunque andare in mare aperto può risultare più rischioso, mentre sarebbe prudente consentire la navigazione sotto costa. In secondo luogo – conclude – gli sportivi sono generalmente molto rispettosi della natura e non è della loro attività che ci si deve preoccupare, bensì di quella praticata da chi va per mare con le barche a motore. A tal proposito vale la pena ricordare che nel periodo estivo il tratto da Miramare a Sistiana è pieno zeppo di imbarcazioni, quindi non credo che siano canoe e kayak il problema, anzi su questo fronte andrebbero aumentati i controlli».
Sul piano politico, infine, si dichiara scettico anche il Pdl, stavolta per bocca del capogruppo Massimo Romita: «Interdire quegli spazi significa che una bellissima manifestazione, come quella del Costal rowling, campionato nazionale, avvenuta proprio ai piedi delle Falesie nel 2011 e che tanto successo ha registrato, non potrebbe più ripetersi. Un peccato davvero: pareva che per un giorno, invece di essere a Duino, si fosse in Inghilterra». Romita ritiene che, per la tutela del territorio, si potrebbe ricorrere ad altri accorgimenti, come le passerelle in legno adottate a Sharm el Sheik per proteggere le barriere coralline, o a Formentera per le dune. «Non si vuole una Miramare 2 – conclude Romita – i cittadini devono poter visitare e usufruire delle bellezze dei luoghi: le proposte di Rozza sul punto sono invece altamente restrittive e non condivisibili». Insomma, sul punto si prospetta battaglia.
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