Duino dice sì alla tassa di soggiorno

DUINO AURISINA. L’introduzione della tassa di soggiorno, un diffuso aumento delle tariffe dei servizi a domanda individuale a cominciare dalla rette della casa di riposo, un taglio alle spese, la lotta all’evasione e la razionalizzazione degli appalti, molti dei quali sono prossimi alla scadenza e saranno rivisti in chiave di rinnovo. È una ricetta molto amara per i cittadini, quella delineata dalla giunta di Duino Aurisina guidata dal sindaco, Daniela Pallotta, e contenuta nel bilancio di previsione per il 2017-19 approvato mercoledì 22 novembre dal consiglio.
Un provvedimento che la stessa Pallotta ha definito «un documento che comporterà sacrifici, ma indispensabile per arrivare a far quadrare il bilancio. In ogni caso – ha sottolineato – consideriamo un ottimo traguardo l’essere riusciti a chiudere i conti in tempo, evitando così il rischio di commissariamento. E tutto questo – ha precisato – è dovuto all’impegno della giunta, che è stata molto vicina e di stimolo agli uffici in questi primi mesi di mandato».
Un concetto ripreso anche dall’assessore per il Bilancio, Alessandra Billi: «Il consiglio avrebbe dovuto approvare questo documenti un anno fa – ha detto –, un atto che permette ora alla macchina comunale di tornare a essere operativa. Potendo fare poco sul 2017, oramai agli sgoccioli – ha osservato –, abbiamo posto l’attenzione sul 2018. Avevamo più di un milione di sbilancio ereditato dalla precedente amministrazione – ha ricordato Billi –, che aveva indicato nell’addizionale lo strumento per coprirlo. Abbiamo invece deciso di aumentare le tariffe dei servizi a domanda individuale, non toccate dal 2011. Una scelta dolorosa ma obbligata, riducendo al contempo la quota di addizionale a circa 450mila euro. Istituiremo invece l’imposta di soggiorno – ha concluso – che tocca i turisti e non i residenti».
Affermazioni che hanno suscitato la reazione di Mitja Ozbic, uno dei capigruppo dell’opposizione: «Come mai ora si è arrivati alla predisposizione, da parte degli uffici, del bilancio di previsione – si è chiesto – e lo stesso risultato non lo si è potuto ottenere con la giunta precedente? In realtà questa giunta non sta facendo altro che portare a termine progetti già definiti da quella guidata dal sindaco Kukanja e per coprire lo sbilancio si parla di aumenti dei costi dei servizi a domanda individuale. Dalla lotta all’evasione poi – ha proseguito – temo che, in caso di controversie, il costo delle stesse sarà superiore all’importo da incassare e in ogni caso si tratta di risorse incerte. Mi auguro che, se dovesse andare a buon fine la vertenza con la Regione sull’extragettito sull’Imu, si possano ridurre le tariffe». Pallotta ha replicato, definendo «inaccettabili le accuse agli uffici».
La polemica politica si è poi riprodotta anche su un altro versante. L’opposizione di centrosinistra ha presentato una serie di ordini del giorno sul bilancio, con un intervento di Marisa Skerk (Pd), la quale ha anche ricordato la vertenza fiscale in atto fra Comune e proprietà di Portopiccolo. Quest’ultima avrebbe versato l’Imu in misura ridotta rispetto al reale valore dei terreni sui quali si è poi costruito il borgo, «il tutto – sostengono gli esponenti del centrosinistra di Duino Aurisina – in base a un accordo firmato dall’allora sindaco Giorgio Ret e dall’allora assessore Daniela Pallotta».
«Dobbiamo sperare – ha detto Skerk – che il Comune vinca in sede di commissione tributaria. Portopiccolo è una ricchezza del territorio che va sfruttata». Accuse subito rigettate dal consigliere di maggioranza Massimo Romita: «Non è accettabile – ha detto – che si tenti di lanciare fango sull’attuale sindaco, sono accuse becere». Sul tema è intervenuto anche il vicesindaco, Walter Pertot: «Nella vertenza su Portopiccolo la colpa non è di di Ret e Pallotta ma della società che eseguì le rilevazioni».
Il bilancio è stato approvato con i voti della maggioranza, mentre l’opposizione si è astenuta. Stasera, giovedì 23 novembre, alle 19, alla Casa della pietra di Aurisina, si terrà un incontro pubblico sul caso Portopiccolo, promosso dal centrosinistra.
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