Duino, “cavaliere bianco” per la cartiera Burgo
Possibili nuovi investitori. Burgo, sia pure con un mese di ritardo e con due tavoli ministeriali rinviati, ha parzialmente rispettato l’impegno: in marzo l’amministratore delegato del gruppo cartario, Ignazio Capuano, aveva detto che c’era l’interesse da parte di un “cavaliere bianco” italiano a intervenire nella riconversione dello stabilimento di San Giovanni al Timavo. Ieri mattina al ministero dello Sviluppo Economico Capuano si è effettivamente presentato con il possibile partner di Burgo nella co-gestione della fabbrica duinese: la Cartiera di Ferrara, attraverso l’amministratore delegato Giulio Spinoglio, ha confermato l’intenzione di investire alle foci del Timavo. Curiosità: è una “pmi” nata nel 1985 proprio da uno stabilimento Burgo.
Spinoglio si è mantenuto sulle generiche, non ha esplicitato cifre (occupazione, impianti), ha detto che la Cartiera di Ferrara già sforna il cartoncino e vorrebbe intensificarne la produzione, per questo pensa allo sbarco nell’alto Adriatico. E’opportuno ricordare che la riconversione di Duino riguarda il passaggio della cosiddetta “linea 2” dal “patinatino” a uso editoriale al cartoncino destinato all’imballaggio.
Quando in precedenza si è detto che Burgo aveva “parzialmente” rispettato gli impegni, è perchè in realtà il grande gruppo, controllato di fatto da un pool di banche creditrici, aveva garantito il coinvolgimento diretto nell’operazione: ma nell’aprile 2016 c’era un altro amministratore delegato, Paolo Mattei, mentre il successore Capuano ha evidentemente cambiato rotta.
Soluzioni. E così il nuovo a.d. ha ideato un’altra soluzione: cioè all’interno dello stesso sito, Burgo continuerà a gestire la “linea 3” e a preparare il “patinatino”, mentre i cartai ferraresi si occuperanno del salvifico cartoncino. Insomma, due produzioni distinte e non concorrenti tra loro. Si tenga inoltre presente che Burgo sta già lavorando al rilancio dello stabilimento abruzzese di Avezzano, anch’esso concentrato sul cartoncino .
Confronti. Spinoglio ha chiesto un po’ di tempo per focalizzare la portata dell’impegno, nel corso del mese vorrebbe confrontarsi con la Regione Fvg, che durante la riunione ministeriale ha ribadito, con l’assessore al Lavoro Loredana Panariti, la volontà di supportare la riconversione. In seguoito, l’imprenditore ferrarese presenterà un piano industriale. Gli strumenti pubblici non difettano, sul triplice piano delle misure per l’occupazione, dell’innovazione tecnologica, della formazione. I macchinari della futura ”linea 2” implicano una significativa sfida finanziaria e in passato si era parlato di una trentina di milioni di euro.
I sindacati erano presenti con le delegazioni nazional-territoriali di Fistel Cisl, Slc Cgil. Uilcom Uil, Ugl chimici. A Duino la sigla di maggioranza è quella della Cisl (la prossima si rinnoveranno le “rsu”) e il segretario regionale Massimo Albanesi riconosce buone credenziali alla candidatura ferrarese, ma aspetta maggiori ragguagli. A cominciare da quelli occupazionali, perchè nella Cartiera del Timavo i contratti di soilidarietà coprono 125 esuberi su 340 addetti: e la solidarietà scade il 31 gennaio 2018. «Il tempo stringe» insiste il sindacalista. Investimenti, come quelli da programmare per la riconversione, non si improvvisano.
Riproduzione riservata © Il Piccolo