Duino, caccia ai vigilantes per le spiagge libere
DUINO AURISINA
È stato pubblicato in questi giorni, da parte del Comune di Duino Aurisina, sulla piattaforma chiamata Mepa, utilizzata da tutte le pubbliche amministrazioni italiane per effettuare acquisti di beni e servizi di importo inferiore alla soglia comunitaria, il bando di gara per l’individuazione dell’impresa privata alla quale sarà affidato il compito di controllare il rispetto delle regole anti Covid-19 sulle spiagge libere del territorio comunale.
Dal testo si evince che saranno due le persone chiamate a svolgere tale servizio di controllo e sensibilizzazione sulle spiagge, per il periodo che va dal 15 giugno al 15 luglio.
«Auspichiamo che, successivamente a quest’ultima data – ha precisato l’assessore comunale per il Turismo, Massimo Romita – l’emergenza da coronavirus si sia ulteriormente attenuata, in modo da non dover proseguire con questi controlli».
Ed evitare, di conseguenza, un costo che non era programmato, che però ricade sulle casse comunali.
Gli incaricati percorreranno ogni giorno il litorale con vari mezzi e si soffermeranno, a sorpresa, in vari punti della costa, invitando gli eventuali trasgressori a cambiare atteggiamento, chiamando le forze dell’ordine in caso di necessità. Non indosseranno divise, per evitare di essere individuati a distanza. I due vigilantes interagiranno con la Polizia di Stato, che ha già garantito la presenza in mare delle moto d’acqua.
«Confidiamo nell’autodisciplina delle persone – ha detto l’assessore Massimo Romita – ma i controlli sarà comunque opportuno farli. Non possiamo transigere su un aspetto importante come la salute delle persone».
In particolare, gli operatori presteranno attenzione al rispetto delle regole sul distanziamento, sul divieto di praticare giochi da spiaggia e di lasciare lungo il litorale, dopo il tramonto, attrezzature da mare, di alzare tende da campeggio o strutture di copertura, al corretto utilizzo della mascherina, laddove previsto. In sostanza, alla sera, le spiagge dovranno rimanere deserte e non vi dovranno essere sedie, tavolini, teli mare, materassini.
«Alcune regole – conclude Romita – erano già in vigore prima del coronavirus».
A chiedere il rigoroso rispetto delle norme sulle spiagge libere sono stati anche i titolari degli stabilimenti balneari: «Altrimenti – hanno spiegato – si darebbe vita a una concorrenza sleale». —
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