Duino, borsa di studio di De Benedetti per un ragazzo del Sudan del Sud

L’Ingegnere in visita al Collegio del Mondo Unito: ha incontrato i 200 studenti rispondendo alle loro domande sull’Europa, sull’economia e sull’attualità politica

Carlo De Benedetti finanzierà, a titolo personale, una borsa di studio per frequentare il Collegio del Mondo Unito di Duino. Lo ha annunciato lo stesso imprenditore al presidente dell'Istituto, ambasciatore Gianfranco Facco Bonetti, e agli studenti. De Benedetti, presidente Gruppo Espresso, in visita alla struttura duinese ha chiesto a un gruppo di studenti di vari Paesi di scegliere la nazionalità della persona a cui assegnare la borsa.

I ragazzi, su indicazione di uno studente ugandese, hanno optato per il Sudan del Sud, Repubblica africana di recente costituzione caratterizzata da molti problemi economici e politici.

Nel corso della sua giornata a Duino, De Benedetti ha incontrato i circa duecento studenti del Collegio parlando del futuro dell'Europa e rispondendo alle loro domande sull'economia e la politica. L'Ingegnere ha inoltre voluto ascoltare da alcuni studenti di varie nazionalità le loro storie e i loro progetti. Nelle sue risposte De Benedetti ha toccato vari temi. Prima di tutto però una confessione: «Devo ammettere la mia ignoranza, non ero a conoscenza del Collegio del Mondo Unito, una istituzione così formidabile. Qui hai davanti il mondo. Noi che abbiamo bisogno di guardare nel nostro cortile di casa, trovarti davanti a giovani che vengono da tutte le parti, parlano la stessa lingua, fanno gli stessi studi, hanno gli stessi desideri pur nella diversità che ogni individuo porta con sè, è una cosa entusiasmante».

E poi alla sfilza di domande, De Benedetti ha risposto a tutte in modo chiaro. Sull’Europa: «Così com’è non vola, le mancano le ali. La speranza è che le nuove generazioni siano capaci di fare quel salto che occorre per arrivare ad avere le ali e volare come continente e non come singole nazioni». E le imprese? «Sono in una situazione di difficoltà assoluta, hanno bisogno di risposte immediate. Bisogna trovare una soluzione per consentire al Governo in carica per l’ordinaria amministrazione di rendere esecutivo il via libero dell’Ue allo sblocco dei crediti alle imprese da parte della pubblica amministrazione».

È il prossimo governo? «Penso che se ci sarà, sarà di breve durata - ha sottolineato l’Ingegnere - perché dopo il cambiamento della legge elettorale si tornerà a votare. Io dico così, anche se mi auguro che Bersani ce la faccia perché mi sembra che sia anche il più legittimato dal punto di vista del numero dei seggi che ha in Parlamento».

Infine una considerazione generale: «Siamo in democrazia e bisogna trovare dei consensi che vadano oltre il proprio partito. Se non ce la farà avremo un governo del Presidente, ma non di questo, ma del prossimo Presidente della Repubblica».

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