Duino Aurisina: partitelle in orario di lavoro, condannati
DUINO AURISINA La scena immortalata dalle telecamere installate dai finanzieri era stata più che eloquente: un uomo e una donna che giocano felici a pallavolo. Non sulla spiaggia di Lignano e nemmeno su quella di Grado. Ma, più semplicemente, davanti alla discarica comunale di Aurisina.
Peccato però che lo scattante giocatore sia un dipendente del Comune di Duino Aurisina, un operaio, che si cimenta in un match di beach volley con un'amica durante l'orario di lavoro. Si chiama Giuseppe Fois, ha 54 anni. La data dell’incontro è quella del mese di maggio 2013.
Ieri è arrivato il conto di quella partitella e di altre assenze. Fois è stato condannato dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti presieduta da Alfredo Lener e composta da Paolo Simeon e Giancarlo Di Lecce a pagare oltre 2300 euro a favore del comune di Duino. Accuse danno erariale e anche d’immagine. La condanna contabile fa seguito a quella penale a un anno di carcere. Accolte le richieste del procuratore Tiziana Spedicato.
Condananti, per le medesime accuse, pure i colleghi Jordan Legisa, 55 anni, e Franco Sossi, 54 anni. Per il primo il conto è stato di 123 euro. Per il secondo di 884 euro. Da versare, sempre, al Comune. Erano stati assolti nel procedimento penale. Fois è stato difeso dall’avvocato Mario Conestabo, Legisa da Paola Borsari e Sossi da Luca Maria Ferrucci.
Le indagini - coordinate dal pm Federico Frezza - erano scattate ai primi di aprile di tre anni fa: Fois, che al tempo era stato arrestato, si era assentato senza motivo dal luogo di lavoro per più di venti ore in un solo mese, utilizzando il tempo “rubato” per andare al bar, per giocare a pallavolo, per andare a trovare la madre e persino per fare la spesa. In pratica, dopo aver regolarmente timbrato il cartellino, si dava quotidianamente alla fuga.
Prima di fermarlo vicino al bar i militari erano andati in Comune a verificare il badge timbrato al mattino da Fois, poi anche all’officina nel suo luogo di lavoro, il capannone vicino alla discarica. Ovviamente non lo avevano trovato. Fois era al bar, impegnato - durante l'orario di lavoro - a bere qualche bicchiere di vino. Quando si era avvicinato alla sua macchina, un finanziere lo ha raggiunto: «Mi segua, lei è in arresto».
Le indagini, come spesso accade in queste circostanze, erano partite da una segnalazione. Ad allertare i militari era stata una persona che portava oggetti nella discarica e che era rimasta più volte colpito dall’ozio imperante tra i dipendenti comunali addetti alla manutenzione. Sempre in pausa sulla panchina. E sempre a chiacchierare.
Dopo la condanna penale Giuseppe Fois è rientrato in servizio. Gli è stato affidato lo scuola bus comunale.
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