Duino, arrivano le boe “antibagni” sotto il Rilke
DUINO AURISINA. L’area della Riserva marina delle falesie di Duino adesso ha i suoi confini marini ben delimitati e visibili da parte di chiunque. Sono state posizionate le boe che ne indicano il perimetro. Accanto a esse è stata posata anche una serie di aggregatori ittici, consistenti in blocchi di calcestruzzo, opportunamente sagomati per fungere da habitat per i pesci. Tale attività rientra nei Piani di sviluppo locale (Psl) attuati dai Gruppi di azione costiera del Friuli Venezia Giulia, i cosiddetti Gac.
L’operazione, che ha implicato una spesa complessiva di 78mila euro, interamente finanziata dal Fondo europeo della pesca, punta a “uno sviluppo sostenibile e a un miglioramento della qualità della vita nelle aree costiere dipendenti dalla pesca”, e rientra nel progetto più generale, definito dall’amministrazione comunale di Duino Aurisina, che mira alla salvaguardia dell’area.
L’essenza di questa scelta trova riscontro in un’ordinanza emessa dalla Capitaneria di porto di Trieste, la numero 92 del 2013, intitolata “Interdizione di specchio acqueo Falesie Duino”, che prevede fra l’altro “il divieto di navigazione con qualsiasi tipo di unità a motore, a vela e a remi, nonché l’esercizio della pesca, della balneazione e di qualsiasi altra attività di superficie e subacquea nello specchio acqueo per un’ampiezza di metri 30 dalla costa antistante il litorale interdetto”.
Lo stesso sindaco di Duino Aurisina, Vladimir Kukanja, aveva spiegato che «a seguito del perdurare della chiusura del sentiero Rilke, non è garantita quella costante azione di monitoraggio in precedenza assicurata anche sulle pareti rocciose a picco sul mare». Insomma un provvedimento a titolo cautelativo, che adesso trova riscontro visibile nella delimitazione attuata con le boe.
«La parte a mare della Riserva - spiega l’assessore comunale della giunta Kukanja, Andrej Cunja - si estende per circa 500 metri dalla costa e su di essa sono state posizionate sei boe, due a indicare i vertici esterni e le altre quattro, a circa 60 metri dalla costa, a delimitare le sottozone costiere di tutela integrale. La posa delle boe e degli aggregatori ittici doveva essere completata entro quest’anno, pena la perdita del finanziamento, e così è stato, a comprova dell’ottimo rapporto di cooperazione instauratosi tra lo stesso Gac e l'amministrazione comunale di Duino Aurisina, che è anche membro del Gac».
La tipologia delle boe è stata definita dalla competente autorità MariFari e autorizzata dalla Capitaneria di porto di Trieste. «Questo regime permarrà - riprende Cunja - fintanto che il Regolamento della Riserva non sarà definitivamente approvato dalla giunta regionale. Approvazione che si confida possa avvenire il più presto possibile, non essendovi più elementi ostativi. Con la recente compravendita della particella, su cui insiste il Rilke, è venuto a decadere il ricorso al Tar del precedente proprietario. Ora abbiamo tutto per iniziare un nuovo capitolo per la conservazione e lo sviluppo di quella particolarissima zona che sono le Falesie di Duino».
Ma non sarà così semplice. L’operazione di posizionamento delle boe ha rianimato la protesta dei tanti residenti della zona, raccoltisi a suo tempo sotto l’egida della Comunella di Duino, che del Regolamento non ne vogliono sapere. «Si tratta di norme liberticide e illogiche - afferma Vladimiro Mervic, presidente della Comunella - in quanto impediscono alla gente del posto e ai patiti del mare di fare ciò che hanno sempre fatto, cioè fruire della Riserva, e senza provocare danni. A suo tempo raccogliemmo 400 firme - prosegue Mervic - e sono certo che saremo in grado di aumentare tale cifra».
Mervic non risparmia a Cunja una frecciatina: «Mi compiaccio delle proprietà sensitive e chiaroveggenti dell’assessore». Si vocifera fra l’altro che alle prossime elezioni amministrative di Duino la Comunella possa presentarsi in veste di lista civica.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo