Duello su tasse e imprese tra centrosinistra e M5s in Fvg

Serracchiani e Rosato scelgono la strada della continuità davanti alle categorie Illy: «Avvicinare economia e istituzioni». Patuanelli: «Serve una banca pubblica»
Paolo Giovannini, Trieste, 06/10/2012, 10 anni Pasta Zara.
Paolo Giovannini, Trieste, 06/10/2012, 10 anni Pasta Zara.

TRIESTE. Tassazione, accesso al credito, costo del lavoro, peso della burocrazia. Partito democratico e Movimento 5 Stelle si confrontano a tutto campo sui programmi relativi al sostegno alle piccole e medie imprese, nell’evento organizzato a Trieste da Confcommercio e Confartigianato per ascoltare le proposte alle circa seimila imprese rappresentate sul territorio. E se i dem raccontano un futuro in continuità con quanto fatto durante la legislatura, il M5s cerca di raffigurare una realtà nuova da cui prendere le mosse. Al centrodestra toccherà lunedì prossimo.

Stefano Patuanelli
Stefano Patuanelli


Per il Pd intervengono Ettore Rosato e Debora Serracchiani più l’indipendente Riccardo Illy. Il capogruppo alla Camera evidenzia «lo scossone dato in questi anni a un paese fermo, preso con il pil al -2% e uno spread a quota 500». Per Rosato alcune richieste delle categorie sono già state messe in campo, come «la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato e il bonus di 80 euro, divenuto strutturale e andato a sostenere i consumi». L’impegno per i prossimi anni è il taglio del costo del lavoro di «un punto all’anno: il cuneo fiscale è un peso insostenibile per le imprese». Fra le altre promesse, «la semplificazione delle aliquote e la riduzione della pressione fiscale su famiglie, imprese e partite Iva, tenendo a mente l’equilibrio dei conti». Rosato invita quindi a diffidare dalle false promesse: «La riforma Fornero non si può cancellare, reddito di cittadinanza significa essere pagati per stare a casa, portare tutte le pensioni a mille euro è una menzogna».

Rosato: «Il lavoro al primo posto. E a Trieste vinciamo noi»


Serracchiani rivendica a sua volta le politiche della Regione, a cominciare dalle «risorse al sistema dei Confidi per facilitare l’accesso al credito: esperienza unica in Italia, come unica è stata la legge sulle chiusure festive dei negozi, poi impugnata dallo Stato». La governatrice afferma che «devono continuare gli investimenti sulle infrastrutture, come fatto col polo di Ronchi e il porto: così si danno gambe a turismo e crocieristica». Sui temi della logistica, a margine la presidente ipotizza il «trasferimento del punto franco nell’area della stazione di Campo Marzio: ne trarrebbero grande vantaggio le operazioni di sdoganamento, che avverrebbero dentro il porto». Serracchiani sposa quindi la proposta delle categorie per una web tax che equipari chi vende on line e chi nei canali tradizionali. Infine una critica alla Siae: «Rivediamo completamente i costi per chi organizza eventi».

Illy si definisce «imprenditore tra gli imprenditori» e richiama poi «il miglioramento dell’economia, sebbene i cittadini non riconoscano i meriti della politica: io mi propongo di riavvicinare mondo reale dell’economia e istituzioni». Illy elenca quindi i punti del suo «programmino» di indipendente, fra cui cancellazione di dieci leggi per ogni nuova norma approvata, semplificazione della materia fiscale, utilizzo esteso dell’informatica, realizzazione dei 6 km di collegamento fra Trieste e Capodistria. L’ex governatore riconosce i meriti alla riforma del Jobs Act, ma «ora bisogna rendere definitivi gli incentivi per le stabilizzazioni». Sui voucher, infine, l’idea di Illy è che si sia «passati da un eccesso di liberalizzazione a un eccesso di restrizione».



Per il grillino Stefano Patuanelli, «le pmi tengono in piedi l’economia nonostante la politica e lo Stato: i nostri parlamentari hanno restituito 24 milioni con cui si è fatto microcredito alle imprese attraverso il Mise». Secondo il pentastellato, «bisogna uscire dalla stagione dei bonus, smetterla di agire attraverso la tassazione e intervenire sulla spesa: il piano Cottarelli prevede 36 miliardi di tagli alla spesa improduttiva, che possono sommarsi ai proventi di una seria lotta all’evasione, ampliando la no tax area e riequilibrando il rapporto tra fisco e cittadini, oltre a consentire di finanziare investimenti» e produrre un ammorbidimento della Fornero. Sull’accesso al credito, Patuanelli ricorda che il programma M5s prevede «una banca pubblica e decontribuzioni di lungo periodo per aiutare chi assume».

Nelle rispettive introduzioni, il presidente di Confcommercio Antonio Paoletti e quello di Confartigianato Dario Bruni si dicono preoccupati su possibili nuovi aumenti Iva e stigmatizzano l’eliminazione dei voucher, chiedendo fiscalità più semplice, sviluppo dell’alternanza scuola-lavoro, lotta all’abusivismo e accesso al credito più facile.

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