Duecento fedeli per don Renzo l’omaggio del suo rione natale

Il feretro accolto nella chiesa di Santo Stefano poi è iniziato il lungo pellegrinaggio Oggi lutto cittadino. Alle 15 il rito funebre presieduto dall’arcivescovo Redaelli
Bonaventura Monfalcone-12.03.2021 Arrivo salma Don Renzo-Chiesa di Santo Stefano-Vermegliano-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-12.03.2021 Arrivo salma Don Renzo-Chiesa di Santo Stefano-Vermegliano-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

RONCHI. La bara di legno chiaro adagiata a terra su un tappeto. Sul nastro che l’avvolge il cordoglio della sorella, della comunità cristiana e dell’amministrazione comunale. All’esterno i labari ed i gagliardetti delle associazioni ed una foto, realizzata dall’amico Federico Leban, che lo ritrae assieme a Papa Francesco.

Ronchi dei Legionari, alle 14 precise di ieri, ha accolto, nella chiesa di Santo Stefano, in quel rione dove era nato nel 1944, don Renzo Boscarol, parroco di San Lorenzo scomparso domenica scorsa dopo esser stato ricoverato a causa del Covid. Ed oggi, alle 15, la chiesa arcipretale gli tributerà l’estremo omaggio.

Ad accoglierlo, ieri, il sindaco Livio Vecchiet, il vicesindaco Paola Conte, ma anche il decano, don Paolo Zuttion, il rettore del seminario, don Loris Della Pietra ed il parroco di Maria Madre, don Umberto Bottacin. E, poi, le bandiere degli scout, della Protezione civile, delle Acli, della filarmonica Verdi, dell’As Ronchi calcio, dell’Associazione nazionale alpini e dei Donatori di sangue, associazioni con le quali il sacerdote ronchese aveva da sempre un legame molto particolare.

«Lo accogliamo nella sua borgata natale – ha detto don Mirko Franetovich – ed alla tristezza del distacco aggiungiamo la gioia di un dono grande che ci è stato concesso, quello di aver conosciuto un fratello ed una guida sapiente della nostra comunità. Una vita attenta e discreta che ci induce ad essere uniti».

La bara è stata salutata dalla Polizia locale e da almeno duecento persone che, tristi e con i volti segnati dalle lacrime, hanno iniziato il lungo pellegrinaggio che si è concluso alle 21.30. Tra i tanti anche il sindaco di Staranzano, Riccardo Marchesan, che ha sottolineato come quella di don Boscarol sia una perdita grave per tutta la comunità. «Ronchi dei Legionari ha perso un uomo dal grande spessore morale – ha detto il primo cittadino – ma questo distacco è doloroso anche per la gente che rappresento».

Oggi, come detto, saranno celebrati i funerali. La cerimonia funebre sarà presieduta dall’arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli. Alle 8.30 è programmato il trasferimento nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo. Qui l’omaggio potrà avvenire sino alle 13, quindi la chiesa verrà chiusa per effettuare le operazioni di sanificazione e di preparazione alla cerimonia.

Alle 15 inizierà il rito funebre, al termine del quale seguirà la tumulazione nella tomba che ospita le spoglie dei sacerdoti ronchesi. L’amministrazione comunale, che sarà presente con il gonfalone, ha proclamato per la giornata odierna, a partire dalle 12, il lutto cittadino. È stata prevista anche l’esposizione delle bandiere a mezz’asta, oltreché sulla facciata del palazzo municipale, anche sulle scuole e sugli edifici pubblici, in segno di lutto. 

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