Due occhi e un’anima per 3 mesi di navigazione

Disponibile sugli scaffali delle librerie la storia di due uomini che vanno per mare. “Io, i tuoi occhi tu, l’anima mia” di Berti Bruss e Egidio Carantini, edizione Pendragon. Il primo, triestino “patocco” che a 54 anni ha deciso che la sua vita aveva bisogno di una svolta, il secondo cieco che vuole mettersi in gioco per dimostrare in primis a se stesso che si può fare. Insieme a bordo della barca la Dolce Vita, un augurio, soprattutto una speranza.
Tre mesi di viaggio è un anno per rielaborare l’esperienza per poter testimoniare che il mare può aiutare tanto i disabili quanto gli “abili”, che spesso vedono meno dei ciechi e sentono meno dei sordi. Grazie anche al contributo dei presidenti Paolo Scubini, della Lega Navale italiana, e Vincenzo Zoccano, della consulta regionale delle associazioni dei disabili, i due marinai sono riusciti a partire per la loro avventura. Il libro è stato presentato in anteprima sabato 5 ottobre nel Salone Internazionale della Nautica di Genova. Sarà presentato, invece, il 12 ottobre alla Barcolana di carta in Trieste, città natale di Berti, alle ore 15.30.
“Io, i tuoi occhi tu l’anima mia” riesce a racchiudere in sé tutti gli aspetti della vita. Diario di bordo di un viaggio unico nel suo genere: tre mesi in barca a vela in due, un non vedente e un non “sentente”- che non trova più un motivo per alzarsi la mattina-. 76 giorni, 3750 miglia nautiche percorse e 3750 euro in tasca. Una raccolta di pensieri della sera, una testimonianza di un’esperienza che cambia la vita. L’inizio di un sogno ad occhi aperti da Trieste a Sanremo e ritorno.
Una coppia strana, che riesce però a salvarsi a vicenda, mettendosi uno nei panni dell’altro, vivendo tutto quello che un viaggio in barca a vela può dare. Prestandosi gli occhi e l’anima appunto. Un libro sincero, spontaneo che non nasconde nulla e che non aggiunge nulla alla realtà già così piena di sé. Pagina dopo pagina il lettore viene rapito dalla storia, dai protagonisti. Viene a mancare la distanza del narratore. Berti Bruss è lì, seduto davanti a te a bere un caffè e a raccontarti la sua vita, non su di una barca a scrivere tra mareggiate o soste non pianificate.
Questo non è un libro che parla di un amore mai svanito per il mare e per il suo abbraccio – nella buona, ma anche nella cattiva sorte -, è una denuncia sociale, una storia di ricordi di una vita passata, un diario di bordo tappa dopo tappa per non dimenticare l’esperienza vissuta, una storia di rinascita e di scoperta, una storia che spesso inizia il giorno con una domanda: “tu che cosa vedi?”. Una storia di mare, ma anche di terra. Una storia che vale la pena leggere.
Roberta Chissich
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