Due milioni di morti all’anno a causa delle polveri sottili
Secondo i dati sull'inquinamento dell'aria pubblicati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) "l'inquinamento atmosferico raggiunge livelli pericolosi per la salute in numerose città".
Anzi, a vedere i risultati dei dati statistici sembra di assistere a una vera e propria strage. Secondo l’Oms ”ogni anno più di 2 milioni di persone muoiono a causa dell'inalazione di polveri fini presenti nell'aria. Il particolato PM10, di una dimensione uguale o inferiore 10 micrometri, può penetrare nei polmoni, entrare nella circolazione sanguigna e provocare cardiopatie, cancri al polmone, casi di asma ed infezioni alle vie respiratorie". Ad affermarlo è appunto l'Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanità. L'Oms è stata fondata il 22 luglio 1946 ed entrata in vigore il 7 aprile 1948 con sede a Ginevra.
L'obiettivo dell'Oms, così come precisato nella relativa costituzione, è il raggiungimento da parte di tutte le popolazioni del livello più alto possibile di salute, definita nella medesima costituzione come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia o di infermità.
I problemi di salute causati dall'inquinamento sono iniziati con la Rivoluzione Industriale e sono via via aumentati in modo esponenziale. Sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo le principali cause dell'inquinamento atmosferico sono i mezzi di trasporto a motore, il fumo delle fabbriche, l'utilizzo del carbone per cucinare e riscaldarsi e le centrali elettriche a carbone.
L'Oms segnala che "L'utilizzo di legna e di carbone per il riscaldamento degli alloggi contribuisce molto all'inquinamento atmosferico, soprattutto in campagna durante i mesi invernali". Comunque i danni maggiori si riscontrano soprattutto nelle grandi città, tra cui la prima è Torino, al secondo posto è piazzata Napoli, a seguire Frosinone.
Nelle sue linee guida l'Oms fissa una soglia per la qualità dell'aria che prevede una concentrazione massima di PM10 ,20 microgrammi per m3, ma i dati pubblicati dall'agenzia dell'Onu per la salute dimostrano che in diverse città questa concentrazione supera di molto il limite, fino a 300 microgrammi per m3.
La direttrice del Dipartimento Salute pubblica e ambiente dell'Oms Maria Neira spiega che l'inquinamento atmosferico è un grave problema di salute, oltre che ambientale, ed è assolutamente necessario raddoppiare gli sforzi per attenuarne le ripercussioni. Se controlliamo e gestiamo correttamente l'ambiente, possiamo ridurre di molto il numero di malattie e morti causate dalla pessima qualità dell'aria. Numerosi Paesi sono privi di regolamentazione sulla qualità dell'aria e, quando ne hanno una, le norme nazionali e la loro applicazione non sono rigide come dovrebbero essere.
Chiara Braidot
III AL Liceo Classico
“Dante Alighieri”
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