Due casi di scabbia alla Rsa San Giusto, operatori contagiati
Attivate le procedure a garanzia della salute degli ospiti nella struttura per anziani di via Pascoli. Le direttive AsuiTs
Silvano Trieste 01/09/2015 ITIS, RSA San Giusto
TRIESTE Due casi di scabbia sono stati accertati nella Rsa San Giusto di via Pascoli. Lo conferma l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste che ha reso noto come i contagiati siano due operatori. Sono state attivate tutte le procedure previste. «Nella situazione attuale – aggiunge AsuiTs – non si ritiene necessario indicare misure di restrizione nella condivisione degli spazi o misure straordinarie di disinfezione degli ambienti essendo di norma sufficienti le operazioni di pulizia di routine. Le misure di profilassi estesa dei contatti dei casi sono state programmate all’interno della Rsa San Giusto e la situazione sarà monitorata».
Negli ultimi mesi nella provincia di Trieste c’è stato un numero di casi di scabbia superiore a quello degli anni precedenti. Uno dei fattori che favoriscono la diffusione di questa infestazione è la vita in comunità, questa è una delle cause per cui i contagi avvengono nelle case di riposo e nelle residenze assistenziali. Per un periodo ci sono state delle criticità anche all’Itis che sono state risolte e ora, come conferma il direttore Fabio Bonetta, i pazienti vengono sottoposti a una profilassi preventiva prima dell’ingresso.
La scabbia si trasmette tra le persone che vivono a stretto contatto e nelle residenze per anziani l’infezione tra ospiti e operatori può avvenire per contatto cutaneo quando l’addetto svolge alcune azioni assistenziali sulla persona: igiene personale, accompagnamento ai servizi igienici di individui non deambulanti o con gravi difficoltà di deambulazione e applicazione di prodotti per il corpo.
In casi del genere, la Struttura complessa di igiene e sanità pubblica AsuiTs prevede l’esecuzione dell’indagine epidemiologica e sulla base delle risultanze l’invio alla struttura delle indicazioni riguardo alle misure da adottare per interrompere il contagio. Il tempo di incubazione dell’infezione ha un range che va fino a sei settimane dal contatto e questo rende difficile risalire alle cause. Negli anziani, inoltre, le manifestazioni cliniche della scabbia sono spesso atipiche, in quanto possono essere colpite aree cutanee diverse dai casi più classici. Per questo aspetto, e per il fatto che il prurito può non essere riferito dalla persona anziana o essere imputato ad altre cause, la diagnosi può essere difficile o non immediata.
A seguito dei casi di scabbia sporadici viene attivato un programma di sorveglianza dei contatti e degli altri ospiti della struttura residenziale-assistenziale che ha lo scopo di intercettare i primi segni e i primi sintomi della parassitosi in altri ospiti o operatori della struttura, e consentire una diagnosi precoce e un precoce trattamento. «Il livello di attenzione – ha reso noto AsuiTs – è stato incrementato in questo periodo in tutte le strutture che sono state coinvolte da casi. Questo programma di sorveglianza ha contribuito ad interrompere l’infezione e la catena epidemiologica». —
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