Due barche alla deriva, nove persone tratte in salvo

Domenica di superlavoro per la Capitaneria che ha assistito al largo di Grado un catamarano e una barca. A bordo anche 5 bambini
Il catamarano in avaria traghettato a riva dalla Capitaneria
Il catamarano in avaria traghettato a riva dalla Capitaneria

MONFALCONE Battesimo di fuoco per il dispositivo “Mare sicuro” messo a punto anche quest’anno dalla Capitaneria di Monfalcone a tutela di tutti i diportisti e bagnanti che d’estate affollano il litorale. Nove, infatti, le persone soccorse domenica 19 giugno nell’arco di un paio d’ore, tra cui anche 5 bambini, il più piccolo dei quali di 6 anni. I mezzi della Guardia costiera ormeggiati al porticciolo Sauro, con l’appoggio dell’Ufficio marittimo di Grado, sono intervenuti per portare al sicuro due natanti: un’imbarcazione da undici metri con timoniere trevigiano che solcava le onde alle bocche del Primero e un catamarano da 43 piedi sugli specchi acquei di Grado pineta.

L’allerta nel primo caso è scattato alle 11.25, nel secondo alle 11.50, in un lasso dunque praticamente coincidente. Il fatto tuttavia, come sottolinea il comandante della Capitaneria Pasquale Di Gioia, che il dispositivo fosse già stato avviato ha fatto sì che i mezzi della Guardia costiera si trovassero già a presidiare il mare, rendendo ancor più tempestivo il soccorso. Incolumi i nove: tanta paura, anche per l’aggravarsi delle condizioni meteomarine, ma non è dovuto intervenire neppure il 118.

 

La barca alla deriva
La barca alla deriva

 

Nel caso dell’imbarcazione da 11 metri, si è trattato di un’avaria al sistema di governo della barca, mentre per quello del catamarano di una rottura dell’avvolgifiocco, che ha fatto sì che alcune cime finissero nell’elica e nel timone, arrestando la corsa dello scafo. Col vento sostenuto e le onde del mare, al largo alte un metro, che spingevano verso terra, i diportisti del catamarano, originari di Cordenons, sono stati costretti a chiedere soccorso. A bordo c’erano anche tre bambini, di 13, 9 e 6 anni, oltre a madre e padre sulla cinquantina. Il mezzo si trovava a un miglio e mezzo al largo di Grado, praticamente dinnanzi all’arenile della Git, ma se il mare e il vento avessero rinforzato il catamarano avrebbe rischiato di finire in secca nelle vicinanze della spiaggia. Di qui il lancio di una richiesta di soccorso via radio a Compamare Monfalcone, che ha immediatamente dirottato il gommone GCB 43 di Circomare Grado, già in acqua per l’altro servizio di soccorso, nell’area in cui il mezzo stava arenandosi. Compamare ha così coordinato pressoché contemporaneamente le sue situazioni di pericolo. In pochi attimi i marinai dell’ufficio Circondariale Marittimo di Grado hanno raggiunto il catamarano, lo hanno agganciato e trainato fino al Molo Torpediniere, nell’Isola.

Quanto all’imbarcazione da 11 metri, è stata raggiunta dal battello pneumatico, su input della Capitaneria di Monfalcone, che nel giro di un’ora ha portato il salvo i quattro trevigiani, tra cui due ragazzini sui 12 e 13 anni. Il diportista è in questo caso riuscito a rientrare in autonomia al marina di Primero.

Il comandate Pasquale Di Gioia esprime soddisfazione per il funzionamento del dispositivo nel suo battesimo di fuoco («è partito bene») e ricorda che «per le emergenze in mare il numero blu 1530 è attivo 24 ore su 24». «Dal 18 giugno - conclude - è iniziata l’operazione “Mare sicuro” per garantire una vigilanza e un controllo costanti, tesi alla salvaguardia della vita umana in acqua e alla sicurezza della navigazione e della balneazione».

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