Due bambini travolti dalle moto d’acqua in Croazia

Il primo fatto è accaduto a Umago e l’investitore si è allontanato senza prestare soccorso: il piccolo è grave

UMAGO. Non ci sono solo i motoscafi lanciati a grande velocità che possono rappresentare un pericolo per i bagnanti. La moda delle moto d’acqua o jet sky può rappresentare un potenziale pericolo per chi si avventura al largo. E così può capitare che una tranquilla vacanza rischia di trasformarsi in tragedia. Gli ultimi due casi di investimento in mare sono avvenuti nelle ultime 48 ore nel mare di Umago e in quello di Marusici in Dalmazia, località tra Makarska e Spalato. Il bilancio è di due feriti in condizioni gravi all’ospedale.

Il primo incidente è accaduto su una spiaggia di Umago dove un bambino si stava divertendo con una “banana” galleggiante al traino della barca sulla quale c’erano i genitori. All’improvviso è sbucata una moto d’acqua che ha travolto la “banana” e il bambino seminando il panico tra i numerosi bagnanti che stavano nuotando nelle vicinanze. Il piccino è stato subito preso in braccio dai soccorritori e portato sulla terraferma dove ben presto è arrivata l’autoambulanza che lo ha trasportato a sirene spiegate all’ospedale di Pola. La polizia non ha comunicato la sua nazionalità. Il fatto grave è che il pirata del mare anzichè fermarsi dopo l’investimento si è allontanato senza prestare soccorso.

Testimoni che hanno assistito alla scena hanno comunque rilevato il numero di immatricolazione del jet ski che, secondo una prima sommaria ricostruzione, sarebbe stato preso a noleggio da un villeggiante della Federazione russa. La polizia del mare istriana sta indagando per rintracciarlo e la sua idenfiticazione potrebbe essere imminente.

Un incidente analogo è avvenuto in Dalmazia, nel mare di Marusici. Un bambino che stava nuotando è stato investito dallo jet ski riportando ferite gravi. Una volta portato sulla terraferma è stato caricato a bordo dell’autoambulanza che lo ha trasportato alla clinica ospedaliera spalatina di Firule. Il bambino è di nazionalità polacca e si trovava in vacanza con la famiglia. La stampa croata non riporta in questo caso se il conducente della moto d’acqua sia stato individuato e fermato o se sia fuggito. La legge croata stabilisce che i natanti devono procedere a passo d’uomo all’interno della fascia di 300 metri dalla costa proprio per il pericolo di investire i bagnanti, una norma che a dire il vero pochi rispettano. E a volta sono i bagnanti stessi che rischiano oltrepassando le recinzioni galleggianti delle spiagge oppure immergendosi senza fare uso delle boe di segnalazione.

Comportamenti che impongono contitui controlli sul litorale anche per evitare situazioni che possono sfociare in un vero e proprio dramma. (p.r.)
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo