Droga in piazza Libertà, arrestati due pusher

Nuova offensiva contro il giro di stupefacenti nella zona. Il blitz del Carabinieri dopo un pedinamento mirato
Silvano Trieste 2019-08-05 Piazza Liberta'
Silvano Trieste 2019-08-05 Piazza Liberta'

TRIESTE Un’altra spallata al giro di droga in piazza Libertà. I Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di via Hermet hanno arrestato due spacciatori. Si tratta del ventottenne pakistano Nasir Ulllah e del ventiduenne afghano Muhammad Nabi Urakhil.

I due erano stati pedinati dai militari dell’Arma in borghese. Lo scorso 30 luglio gli investigatori avevano notato uno scambio di stupefacenti: due acquirenti, pure loro stranieri, si erano avvicinati a Ullah, in quel momento seduto su una panchina, porgendogli una banconota da 20 euro. Il pakistano si era quindi allontanato di qualche metro, nei pressi di un’aiuola, per farsi consegnare dal complice – l’afghano Urakil – «alcuni frammenti di colore scuro», così si legge nelle annotazioni di indagine. Era hashish, che lo spacciatore aveva poi consegnato a uno dei due acquirenti. Quest’ultimo, fermato pochi istanti dopo dai Carabinieri, in effetti era stato trovato in possesso della sostanza.

Ullah, nell’udienza di convalida dell’arresto dal gip Luigi Dainotti, aveva dichiarato «di non ricordar e nulla» di quel giorno in quanto era «ubriaco». Ma i militari avevano visto tutto.

Scarso, comunque, il quantitativo di sostanza che gli indagati avevano venduto quel giorno. Ma Ullah, come costatato nel corso dell’istruttoria (l’indagine fa capo al pm Pietro Montrone), ha numerosi precedenti alle spalle. E i due, stando agli accertamenti, guadagnano da vivere con l’attività di micro spaccio in piazza Libertà e altre zone.

La cessione scoperta dai Carabinieri lo scorso 30 luglio, seppur di lieve entità, a detta degli inquirenti e del gip non costituisce un episodio isolato e occasionale, ma è «espressione tipica de loro modus vivendo illegale ».

Il gip Dainotti ha diposto per entrambi gli indagati l’ordinanza del divieto di dimora a Trieste fino al prossimo febbraio, in quanto sia Ullah che Urakhil, annota ancora il gip avevano fatto della città «il centro della loro stabile attività di spaccio». —


 

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