Droga agli universitari, quattro arresti

Sgominata la banda che riforniva di droga (hashish ma anche anfetamine e ectasy) gli studenti universitari delle sedi goriziane degli Atenei di Trieste e Udine. L’operazione, condotta dalla sezione antidroga della squadra mobile di Gorizia, è stata denominata “Apu”, dal nomignolo di uno degli arrestati.
Il primo
arresto
Tutto è iniziato con un sequestro quasi occasionale di una trentina di grammi di hashish, al quale questo giornale diede risalto verso la fine di maggio. Come si ricorderà, nel mirino della polizia entrò I.A., quale consumatore. L’indagine proseguì e portò subito a un primo arresto: in manette finì Javahar Giampi Pudota, uno studente di origine indiana nativo di Udine, «ben introdotto nell’attività di spaccio di piccole quantità della medesima sostanza ad altri studenti del polo universitario goriziano», fa sapere la polizia. Quando venne perquisito l’appartamento che occupava assieme ad altre persone nella centralissima via Garibaldi, vennero trovati quasi un intero panetto di hashish, anfetamina ed ecstasy e tutto il necessario per la preparazione e il confezionamento delle dosi per lo spaccio.
Lo sviluppo
delle indagini
Successivamente, si è scoperto che il fornitore di Pudota era Catalin Pirvu, un romeno di 24 anni, con un’attività di rigenerazione di bancali in legno a San Giovanni al Natisone. Questi, assieme a Manuel Pezzarossa manuel, 27 anni, nativo di Brescia ma domiciliato a Grado dalla fine dello scorso anno, aveva messo in piedi una consistente attività di spaccio sull’Isola d’Oro e in ambito universitario a Gorizia. Pezzarossa acquistava l’hashish in quantità importanti a Brescia, sfruttando i vecchi contatti utilizzati quando risiedeva in quella località: quindi la depositava nel capannone del romeno Pirvu il quale, a seconda della richiesta degli acquirenti, che si esprimevano con fantasia usando nomi di attrezzi da officina, quali «pinze» e «cacciavite», la trasportava a Grado per una discreta cerchia di clienti, ai quali non veniva venduta frammentata in dosi ma ad interi panetti del peso di circa 100 grammi ciascuno, contraddistinti da varie sigle.
L’ultima
tappa
Il 14 giugno scorso è stato arrestato a Grado Pineta anche Daniel Buttignon (uno dei clienti di Pezzarossa) mentre si trovava in compagnia di due minori successivamente indagati in stato di libertà. Poco prima aveva acquistato dallo stesso Pezzarossa un etto di hashish. «Il 28 giugno - spiega la polizia - Catalin Pirvu si è recato direttamente a Brescia per raggiungere Pezzarossa, che nel frattempo aveva fatto ritorno in quella località e gli aveva ceduto la gestione dello spaccio a Grado. Al rientro da quel viaggio Pirvu è stato fermato a bordo della sua Opel e arrestato perché trasportava cinque panetti di hashish del peso di circa 500 grammi». L’operazione si è poi conclusa con l’arresto di Pezzarossa, avvenuto l’11 luglio scorso a Brescia, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di gorizia su richiesta di Michele Martorelli, sostituto procuratore titolare dell’indagine. La squadra mobile di Brescia, che ha collaborato con questo ufficio, lo ha rintracciato ed associato a quella casa circondariale. La squadra mobile definisce «prezioso» il contributo delle unità cinofile della compagnia della Guardia di finanza di Gorizia. «In questi ultimi giorni, dopo l’esecuzione degli arresti, sono state sentite diverse persone che hanno dichiarato di aver acquistato la droga dai 4, rafforzando così gli elementi raccolti a prova della prolungata attività illecita», conclude la questura.
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