Dpcm Natale, anche in Fvg è corsa al rientro in Italia prima del 21. Ma c’è chi blinda volo e ferie all’estero

Anche in Fvg tengono banco le regole per tornare da un altro Paese, specie prima dell’alt agli spostamenti tra regioni 
Bonaventura Monfalcone-11.11.2019 Trieste Airport-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-11.11.2019 Trieste Airport-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

TRIESTE Sono gli spostamenti per il mese di dicembre, e soprattutto nel periodo delle festività, uno degli argomenti più dibattuti al momento, in Friuli Venezia Giulia come in tutta Italia. Tema sul quale molte persone sollevano dubbi e perplessità. Come sul fatto che dal 21 dicembre entrerà in vigore il divieto di recarsi in un’altra regione, ma non saranno bloccati i voli aerei per l’estero, tanto che c’è chi trascorrerà Natale e Capodanno in un altro Paese.



Intanto dal 13 dicembre a Ronchi riparte anche il volo per Londra, mentre, nonostante diversi problemi su tratte e procedure da adottare, proseguono i rientri di chi vive in un altro Paese o chi semplicemente torna da una trasferta lavorativa o di piacere. Pure da un altro continente.



Ma andiamo con ordine. L’ultimo Dpcm ha introdotto lo stop agli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio, e anche tra comuni il 25 dicembre, il 26 dicembre e il primo gennaio. Nessun accenno però ai voli. Ecco che anche dal Friuli Venezia Giulia, come da altre zone d’Italia, c’è chi ha pianificato una vacanza in un altro Paese, o non ha mai annullato il viaggio già prenotato da tempo. D’altra parte, come racconta chi ha già il biglietto pronto, gli aeroporti sono aperti e operativi, certo le tratte sono in numero estremamente ridotto rispetto allo scorso anno, ma comunque ci sono. Un controsenso per alcuni, considerando la situazione generale dei contagi che in Italia, come in altri Paesi, mostra ancora numeri elevati.

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Il governo comunque è corso ai ripari con qualche regola in più disposta nei giorni scorsi. Da domani l’entrata in Italia da tutti i Paesi dell’Ue/Schengen è consentita solo previa presentazione di tampone antigenico/molecolare (negativo) eseguito al massimo entro 48 ore prima dell’entrata. Mentre dal 21 dicembre al 6 gennaio ogni accesso nel Paese, per motivi non di necessità, sarà seguito obbligatoriamente da 14 giorni di quarantena. Al rientro dall’estero da qualsiasi Paese è obbligatorio portare con sé anche il modulo di ingresso in Italia in cui vengono elencate le ragioni del viaggio e altre informazioni. Novità che pare non aver scoraggiato chi ha le valigie pronte per trascorrere le feste lontano da casa.

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Finora però gli spostamenti tra nazioni o continenti diversi non hanno visto molti limiti, nonostante il virus continui a circolare. Basti pensare che dall’inizio di dicembre in Friuli Venezia Giulia, come riportato nei dati comunicati giornalmente dal vicegovernatore Riccardo Riccardi, si sono riscontrate le positività di persone rientrate da Qatar, Marocco, Albania, Bielorussia, Spagna, Bangladesh, Croazia, Romania e Bosnia.

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E poi ci sono gli expats, chi ha lasciato l’Italia per trasferirsi all’estero, ma durante le feste rientra dalla propria famiglia. La maggior parte rinuncerà quest’anno, ma non tutti. Anche se i disagi non mancano, come per quanti partiranno da Londra, dove c’è la più grande comunità di triestini e corregionali all’estero. «Ho un volo di rientro in Italia il 18 dicembre – spiega Pierpaolo Bastiani, presidente dell’associazione Giuliani nel Mondo Uk –: tornerò a Venezia perché è lì che mi fermo. Le ultime indicazioni del governo britannico impongono un test 48 ore prima di partire, da effettuare nelle cliniche private, dove i prezzi sono saliti e dove le tempistiche sono lunghe, con il rischio di perdere il volo. Ma spero vada tutto bene». Per altri la soluzione sarà quella di rientrare prima del 21 dicembre, su aeroporti diversi da Ronchi, dove i voli sono pochi, per raggiungere poi Trieste in auto, prima del blocco degli spostamenti tra regioni. —


 

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