Dormitorio in piazza Vittoria, ma 75 migranti andranno via da Gorizia

GORIZIA Dal parco della Valletta del Corno a piazza Vittoria. Da un’area sì centrale ma appartata al salotto buono, al cuore della città.
La notte fra lunedì e martedì resterà nella memoria collettiva nella lunga e interminabile “partita a scacchi” che l’amministrazione comunale (prima quella Romoli, ora quella targata Ziberna) sta giocando sul tema dell’accoglienza.
La “conquista” di piazza Vittoria
Una settantina dei 116 (ultimo dato della Prefettura) richiedenti-asilo senza convenzione e senza un tetto, dopo essere stati sfrattati dalla Valletta del Corno, hanno deciso di dormire davanti al palazzo della Prefettura, nella centralissima piazza Vittoria. È stata una forma di protesta ma anche una decisione obbligata perché soluzioni alternative non c’erano.
«Non possiamo sparire. Da qualche parte dobbiamo pur stare», spiegava ieri notte un pakistano, portavoce dei richiedenti-asilo senza una sistemazione. Tutto è avvenuto sotto gli occhi delle forze dell’ordine (c’erano una pattuglia dei carabinieri e una della polizia) che, però, non sono intervenute. I richiedenti-asilo, considerato che vige l’ormai famosa ordinanza anti-bivacco, sarebbero stati passibili di multe sino a 250 euro. Nel contempo, il consigliere comunale della Lega Nord Franco Zotti faceva da “buttafuori” al parco della Valletta. «Non potete dormire qui. Sono state appena utilizzate sostanze chimiche per la sanificazione». Poco più tardi, nello stesso parco e poi in piazza Vittoria, si è visto anche Silvano Gaggioli (consigliere comunale di “Gorizia c’è”) che ha siglato una sorta di accordo con Zotti: la notte fra martedì e mercoledì, i richiedenti-asilo torneranno alla Valletta ma lontano dall’area della palestra. Un’intesa che funzionerà? Difficile. Anzi, praticamente impossibile. Perché l’amministrazione comunale fa sapere che sta cercando di «riportare alla normalità» la situazione nella Valletta del Corno. Con la regia dell’assessore alla Sicurezza Stefano Ceretta, si è già provveduto a ripristinare l’apertura e la chiusura dei cancelli, che sarà gestita da alcuni addetti dell’Unione ginnastica goriziana, mentre il cantiere stradale del Comune è impegnato a sistemare, per quanto possibile, la recinzione con l’obiettivo di consentire nuovamente alle società sportive di svolgere in tranquillità le attività con i loro giovani atleti, cosa resa ultimamente molto difficile, per alcuni addirittura impossibile, a causa della presenza dei richiedenti.
Il trasferimento di 75 migranti
Ma poco prima delle 18 arriva la notizia tanto attesa. A portarla Laura Fasiolo, senatrice del Pd. «Nei prossimi giorni 75 richiedenti-asilo verranno trasferiti da Gorizia in altre città d’Italia, con l’ausilio delle corriere. Purtroppo, non si è riusciti a trasferire tutti i “fuori convenzione”, ma si tratta comunque di un grande risultato. È una soddisfazione amara per il modo in cui il problema è stato gestito a livello locale». L’azione, a livello romano, di Fasiolo, unita agli sforzi della Prefettura ha portato allo sblocco (temporaneo) della situazione. «Un ringraziamento - aggiunge Fasiolo - va al sottosegretario Manzione che si è dimostrato sensibile alla questione, al viceprefetto vicario Gulletta, a tutti i volontari, alla Caritas. I numeri relativi ai trasferimenti verranno ufficializzati domani (oggi, ndr) dalla Prefettura di Gorizia».
E la Prefettura? Sta lavorando per trovare una soluzione. «Stiamo cercando in tutte le maniere - spiegava ieri mattina il viceprefetto vicario Antonino Gulletta - di aumentare l’accoglienza. Ma non possiamo fare miracoli, non siamo attrezzati. Oggi (ieri, ndr) ne sono arrivati altri 20 arrivati mentre 7 sono stati assorbiti dallo Sprar. Quindi siamo a 13 in più che, aggiunti agli 11 di lunedì, portano il numero totale a 24 che vanno aggiunti ai 116 senza convenzione. Mi chiedo anche che senso possa avere un’ordinanza di sgombero quando si sa già che i richiedenti-asilo non abbandoneranno Gorizia. Era meglio restassero alla Valletta del Corno o è meglio vederli dormire in piazza Vittoria?».
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