Doppio vitalizio a dieci ex big della politica

Superassegni pagati da Regione e Parlamento. Saro il più ricco con quasi diecimila euro netti al mese. Romoli rinuncia
Il palazzo della Regione in piazza Unità
Il palazzo della Regione in piazza Unità

Sarà anche stato tagliato fuori dal nuovo corso del renzismo l’ex deus ex machina della politica regionale Ferruccio Saro. E avrà preso atto della deriva del centrodestra, che per primo aveva profetizzato. Ma ogni mese, per effetto di una presenza costante nelle istituzioni, a Trieste e a Roma, gli arrivano due bonifici: uno da circa 5mila euro (6.202 lordi), l’altro da 4.479. Quasi 10mila euro netti, in sostanza, di superassegno vita natural durante. Il già consigliere regionale, deputato e senatore di Martignacco è il più ricco dei 10 ex della politica del Fvg beneficiati dal doppio vitalizio di piazza Oberdan e del Parlamento. Il più “povero” è invece Giovanni Di Benedetto, del 1944, democristiano di Fontanafredda: 2.391 euro lordi dalla Regione, 2.381 netti dal Senato. I nomi spuntano incrociando i due elenchi, quello che su sollecitazione dei media Camera e Senato diramano con una certa fatica (gli ultimi dati a disposizione sono quelli di agosto, resi noti al netto delle imposte) e quello pubblicato (con gli importi lordi) sul sito della Regione, che mette in fila i 213 ex consiglieri e aventi diritto che hanno “conquistato” la pensione di Palazzo: a 9 di loro il pubblico versa oltre 6mila euro lordi al mese, a 25 tra i 5 e i 6mila, a 13 tra i 4 e i 5mila, a 58 tra i 3 e i 4mila, a 54 tra i 2 e i 3mila, a 45 tra i 1.000 e i 2mila, a 9 sotto i 1.000 euro.

Nessuno di quei 10, non solo Saro, ha di che lamentarsi. Si va dai consiglieri della primissima Repubblica ad alcuni protagonisti degli ultimi anni. Il più anziano dell’elenco è il monfalconese Silvano Bacicchi, classe 1923, tre mandati in aula Fvg e altrettanti da senatore del Pci: arrivano in banca 4.581 euro netti da Roma e 3.189 lordi da Trieste. Nereo Battello è invece un avvocato di Duino del 1928. Consigliere regionale dal 1978 al 1983 (per questo arrivano “solo” 2.048,14 euro lordi) e parlamentare comunista per due legislature (3.408 euro netti di pensione). Sopra gli 80 anni è anche Antonino Cuffaro, siciliano classe 1932, tessera Pci, consigliere in Regione dal 1967 al 1976, tre mandati alla Camera e uno al Senato: il lordo del vitalizio regionale è di 3.391 euro, il netto da ex onorevole e senatore per vent’anni è il più alto di tutti: 5.692 euro.

Il secondo atto degli ex big tra vitalizi, nipoti e trattori
L'ex consigliere regionale Gianfranco Moretton con la governatrice Debora Serracchiani

Del 1935 è invece il friulano Diego Carpenedo, Dc, 25 anni tra Consiglio Fvg (15) e Senato (10): 5.091 euro lordi da una parte, 3.408 netti dall’altra. Restano Paolo Micolini, monfalconese del 1938, una carriera in Coldiretti e nella Dc, consigliere regionale, deputato e senatore con doppio vitalizio da circa 7.500 euro netti al mese. E ancora Gabriele Renzulli, udinese del 1943, consigliere, assessore, deputato per il Partito socialista, di cui fu il responsabile nazionale sanità: per lui ci sono circa 5mila euro netti. Infine due ingressi recenti nel ristretto club del doppio vitalizio: l’ex presidente della Regione Roberto Antonione, forzista di 61 anni, che si vede arrivare mensilmente 3.189 euro lordi da Trieste e 4.010 netti per tre legislature romane; e il centrista Angelo Compagnon, un totale di circa 4.300 euro netti.

Cerchia di privilegiati che vedrà man mano altri ingressi, anche se dal 2012 i paletti si sono alzati: le pensioni da parlamentare vengono concesse dopo i 60 anni (65 se si è rimasti in carica per una sola legislatura) e pure in Regione si è saliti a 66 anni (con la possibilità di anticipo a 61 anni nel caso di più di un mandato), prima dell’abrogazione definitiva dell’istituto (ma resta ovviamente il pregresso). Se passerà l’intesa tra i presidenti dei Consigli regionali, tra l’altro, oltre al contributo di solidarietà sul vitalizio regionale, ci sarà una maggiorazione del 40% dei tagli per chi ha una seconda pensione da parlamentare.

In lista, in tempi più o meno brevi, ci sono tra gli altri Milos Budin, Fulvio Follegot, Isidoro Gottardo e Lodovico Sonego, il cui vitalizio regionale è sospeso dal 2013 visto l’incarico in Parlamento. Mosca bianca è Ettore Romoli, tre anni in Regione e per due mandati a Roma (3.091 euro netti): non ha riscattato il biennio mancante e ha rinunciato alla pensione Fvg.

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